domenica 30 ottobre 2011

Cioccolatini ripieni alla gelatina extra di Falanghina e peperoncino

Qualche tempo fa, l'azienda vinicola Villa Matilde mi ha contattato dicendomi se ero interessata a partecipare a un loro contest: la sfida era quella di creare una o più ricette con un loro nuovo prodotto... una gelatina di vino. 
Immagino che ormai mi conosciate abbastanza bene da capire quanto mi piacciono le sfide e così non ho potuto fare a meno di accettare. 
Dopo qualche giorno mi è arrivato a casa un bellissimo cofanetto verde che conteneva due vasetti: gelatina extra di Aglianico e gelatina extra di Falanghina. L'assaggio è stato immediato, sia per la novità, sia per la curiosità di sapere che sapore avesse quella che sembrava una cremina color ambra. Dopo avere aperto uno dei due barattolini, quello di Falanghina (ho un debole per il vino bianco....), ho intinto il dito (ehm... lo so... non è molto elegante... ma il mio istinto è stato quello di sentirne anche tattilmente la consistenza....) e ho aassaggiato: era molto simile al miele, sia per il colore che per la consistenza... il sapore dolcissimo lo ricordava ancora di più...
La mia mente ha cominciato ha immaginare.... quel sapore dolcissimo aveva bisogno di contrasti decisi... l'amaro del cioccolato fondente... il piccante del peperoncino... l'acre del limone... Tutte le sensazioni organolettiche riunite in un piccolo scrigno di sapori.




ciocco1






CIOCCOLATINI RIPIENI
con gelatina extra di Falanghina e peperoncino

100gr di cioccolato fondente
100gr di gelatina extra di Falanghina Villa Matilde
2 fogli di gelatina
mezzo cucchiaino di polvere di peperoncino
un cucchiaino di succo di limone






Premetto che io non ho un termometro, arma essenziale per temperare il cioccolato, quindi ho usato un altro metodo, più semplice del temperaggio classico e che  richiede solo un buon occhio che si acquisisce con l'esperienza. 
Sciogliamo la metà del cioccolato a bagnomaria. Quando si è ben sciolto, lo togliamo dal calore e  uniamo il rimanente cioccolato mescolando bene con un cucchiaio di legno, perchè si sciolga col solo calore di quello già fuso. 
Pennelliamo di cioccolato  le formine di uno stampo in silicone per cioccolatini  e le mettiamo in freezer per pochi minuti,  a solidificare, quindi ripetiamo una seconda volta l'operazione.

Mentre lo stampino è in freezer, mettiamo la gelatina ammollo nell'acqua per 5 minuti, quindi strizziamola bene e mettiamola in un pentolino con la gelatina, il peperoncino e il succo di limone. Facciamo sciogliere per pochi minuti su fuoco dolcissimo, quindi facciamo raffreddare perchè si rapprenda. 
Mettiamo un cucchiaio di gelatina aromatizzata in ogni stampino quindi  spennelliamo una prima volta la chiusura con il cioccolato.
Mettiamo in freezer alcuni minuti e poi  rispennelliamo una seconda volta e rimettiamo in freezer a solidificare bene per 15 minuti.
Trascorso il tempo indicato li sformiamo con molta attenzione e li sistemiamo negli appositi pirottini di carta.


compociocco





ciocco3


ciocco2
un bel morso per assaporare il contrasto dei sapori...
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Pere al Bardolino per un contest rosso Kitchen... Aid e poi tutti A Tavola!

Quando Barbara ha lanciato il suo contest, più di un mese fa,  mi sono detta: Non posso mancare! Il tema è il rosso.... il mio colore! Poi come al solito, tra il dire e il fare.... Siamo arrivati al giorno della scadenza e rischiavo di non riuscire a partecipare, tra computer KO, compleanni a go-go, festicciole di benvenuto, elezioni scolastiche, il mio contest (...mi raccomando, mancano meno di due settimane!), il censiblog.... E poi.... la mia bella novità! Siete curiosi????  Prima la ricetta e poi la novità....
Dicevo, Barbara per il suo contest richiedeva una ricetta in rosso, con una foto spettacolare ( che sarà giudicata dal fotografo Riccardo Bartalucci ) e un ridotto contenuto di grassi.... Come? Un ridotto contenuto di grassi???? E io che volevo fare un superdolce pannoso naturalmente rosso...ovvero senza artifici...senza trucchi e senza inganni. Poi l'illuminazione: mi sono ricordata di avere visto in un piccolo libro dal titolo "Spuntini festosi", di due autori tedeschi Naumann & Gobel, delle bellissime pere rosse. Perchè no? Pere, vino, spezie.... un dessert autunnale leggero e profumato. E per completarlo, una crema semplice di ricotta e cannella che si sposa benissimo con la riduzione speziata del Bardolino.
Per chi ama i sapori decisi e aromatici...



pera3

PERE AL VINO ROSSO
con ricotta alla cannella e riduzione di Bardolino

4 pere abate o kaiser
200 gr di zucchero
un litro di Bardolino
una stecca di cannella (circa 3 cm se è grossa come la mia)
250gr di ricotta
2 cucchiai di zucchero
cannella in polvere

Mettiamo  le pere, sbucciate e tagliate a spicchi, in un pentolino con la cannella, lo zucchero e il vino. Quando inizieranno a bollire, lasciamole cuocere per circa 5 minuti. Spegniamo la fiamma e lasciamo le pere immerse nel vino a raffreddare, girandole ogni tanto, perchè assumano un colore uniforme. Se le vogliamo molto rosse, le possiamo lasciare una intera notte.
Togliamo le pere dal liquido, filtriamo il vino usato per la cottura e facciamolo cuocere a fiamma dolce fino a che non si ridurrà della metà, diventando uno sciroppo.
Lavoriamo la ricotta a crema con due cucchiai di zucchero e mezzo cucchiaino di cannella.
Tagliamo gli spicchi di pera a fettine sottili, lasciandole unite per il gambo, in modo da poterle disporre sul piatto a ventaglio e accompagniamole con un cucchiaio di crema alla ricotta e qualche cucchiaio di riduzione di Bardolino.


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Con questa ricetta partecipo al contest di La Cucina di Barbara.




E adesso la novità: ancora non ci credo.... sono stata scelta come  web-cooking del mese di novembre dal magazine "A TAVOLA", il mensile della grande cucina italiana! Nel numero in edicola troverete due mie ricette ! Correte in edicola a cercarmi e ditemi cosa ne pensate....vi aspetto!
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giovedì 27 ottobre 2011

Torta tavolozza e pennello per una giovane artista...

Quando ho scoperto che eri dentro di me, con il tuo fratellino  piccolo piccolo che ancora gattonava per casa, ero la persona più felice del mondo: ti avevo desiderata con tutto il cuore e nonostante le difficoltà niente poteva impedirmi di darti tutta me stessa, e tu hai dimostrato subito di essere una piccola combattente attaccata con tutte le tue forze alla vita.
Tra tutti sei quella che mi assomiglia di più: in te rivedo me bambina, con i miei sogni, i miei interessi, le mie paure. Sei una bambina generosa e allegra, una pioggia di primavera chiacchierona e divertente; sei la mia dolcissima principessa che ogni giorno  diventa un pò più grande e si allontana  dalla mia bimbetta coccolosa, dalle guonciotte rotonde e i piedini da mangiare di baci.
Vorrei poterti preparare una strada asfaltata, senza buche o imprevisti.... ma so che se lo facessi percorrendola non impareresti a camminare da sola.
Vorrei poterti dare vestiti luccicosi, scarpe di tutti i colori, giochi  meravigliosi... ma so che se lo facessi non impareresti ad apprezzare il profumo di un fiore .
Vorrei poterti dare tutto, ma so che se lo facessi non impareresti ad apprezzare il poco.
 Buon compleanno tesoro mio!


torta in pdz per una giovane artista


TORTA TAVOLOZZA E PENNELLO



per il pan di spagna:
12 uova
420 gr di zucchero
420 gr di farina
scorza di limone grattugiata

per la farcitura:
500ml di panna
400gr di cioccolato bianco
200gr di cioccolato al latte
100gr di cioccolato fondente

per la bagna:
rhum e acqua in parti uguali

Per il pan di spagna: montiamo le uova con lo zucchero su un bagnomaria tiepido per almeno 15 minuti ( se avete una planetaria basteranno 10 minuti) finchè il composto non diventerà chiarissimo e gonfio e ricadrà a nastro. Quindi versiamo a pioggia la farina sul composto di uova mescolando dal basso verso l'alto per non smontarlo. Versiamo il tutto in una tortiera rettangolare da 12 porzioni (di quelle in alluminio usa e getta), e inforniamo a 180° per 30 minuti circa (naturalmente è necessaria la prova stecchino per la cottura perfetta...).
Per la ganache: mettiamo a bollire 300 ml di panna quindi spegniamo il fuoco e versiamoci dentro il ciocco al latte e quello fondente grattugiati grossolanamente, mescoliamo vigorosamente per fare sciogliere il cioccolato, uniamo il burro e facciamo raffreddare completamente. Facciamo lo stesso con gli altri 200ml di panna e il ciocco bianco. Quando entrambe le creme saranno ben fredde le potremo montare con un frullino per renderle più spumose.
Tagliamo la torta  in tre strati , inzuppiamo bene ogni strato di pds spennellando la bagna, quindi spalmiamo uno strato con la crema al ciocco bianco, copriamo con un secondo strato, spalmiamo la ganache al ciocco al latte e copriamo con l'ultimo strato.  Ricopriamo la torta con uno strato di panna montata o marmellata di albicocca e decoriamo con la pasta di zucchero.



torta per una giovane artista -particolare




2torta per una giovane artista -particolare




torta per una giovane artista
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sabato 22 ottobre 2011

Mini pavlove in rosa con chicchi di rubino

E' un percorso tortuoso quello in cui vi condurrò oggi, ma spero che alla fine vi rimarrà un messaggio importante.

Tutto inizia con questa scultura del maestro Stefano Bianco, che ogni mese mi invita a riflettere e a ricercare il significato di una sua opera creandole un titolo.
Carving in the kitchen - RECIPE SEVENEcco tutto inizia qui... su questo carro magico: è il carro del tempo, inarrestabile, eterno, che non ha un inizio nè una fine, immutabile da quando un alito di vita ha percorso l'esistenza del mondo. Su questo carro si erge LEI, la Forza Creatrice, la Generosa Madre, la Divinità dispensatrice di fertilità, che in ogni epoca, religione o mito ha sempre dispensato i suoi frutti all'Uomo. Per Lei e grazie a Lei tutto ha avuto inizio e tutto continua. Ma Lei è anche umana fragilità, generoso sacrificio, amore disinteressato. E' la Donna: nel suo ventre la vita ha inizio e immutabilmente si trasmette nel tempo.
Il titolo che riassume tutto questo è COSMOGONIA, ovvero origine dell'universo, della vita.
Come di consueto Stefano ci invita ad abbinare la scultura ad una nostra ricetta... e non era affatto semplice. Il granoturco o mais è l'abbinamento che d'istinto ho cercato... in realtà però nessuna ricetta mi convinceva... volevo qualcosa che rispecchiasse la vita, la donna , la fertilità...


E' già da un pò che pensavo di aderire all'iniziativa di Ornella-Gialla tra i fornelli a sostegno della LILT (Lega italiana lotta contro i tumori), "Cucina in rosa...previeni" , una raccolta di ricette a sostegno della Campagna Nastro Rosa di prevenzione del tumore al seno . Ottobre è il mese della sensibilizzazione nei confronti dell'importanza della diagnosi precoce che può salvare la vita. Il carcinoma mammario è il tumore maligno più comune nelle donne, specie in quelle occidentali.Prevenire attraverso la diagnosi precoce e' un diritto ma soprattutto un dovere... lo dobbiamo ai nostri cari, ai nostri mariti, compagni, genitori, amici.... lo dobbiamo ai nostri figli: la nostra generosità di donne non deve essere solo quella di metterli al mondo... ma anche quella di stargli accanto e vederli crescere quando questo è possibile. E  la prevenzione ci può aiutare in tutto questo.

Nella ricerca di una ricetta in rosa avevo deciso di utilizzare come ingrediente principale il melograno, oltre che per il suo colore rosato, anche per il suo significato: esso è infatti simbolo di fertilità e vita . Quale miglior augurio da fare a chi lotta contro questo terribile male? Poi... mi sono imbattuta in una suggestione, una foto dal libro di Nigella... Una folgorazione  che ho realizzato però seguendo la mia solita ricetta...

pavlova compo


MINI PAVLOVE
con chicchi rubino

per le mini pavlove :
2 albumi
zucchero semolato in doppio peso rispetto agli albumi
un cucchiaino di amido di mais
qualche goccia di limone

200ml di panna vegetale montata
i chicchi di un melograno


Accendiamo il forno a 150°. Pesiamo gli albumi e mettiamoli in una ciotola quindi pesiamo lo zucchero in misura doppia rispetto agli albumi ( es. 50 gr di albumi, 100gr di zucchero)e mettiamolo da parte. Con un frullino cominciamo a montare gli albumi con le gocce di limone. Dopo un paio di minuti, quando cominciano a prendere consistenza uniamo lo zucchero un pò alla volta, continuando a montare, fino ad ottenere una meringa lucida e soda. Con un cucchiaio formiamo 12 dischi su una teglia con carta da forno, facendo un incavo al centro col dorso del cucchiaio per ospitare la panna e la frutta .Inforniamo per 5 minuti a 150°, quindi abbassiamo a 100° e lasciamo altri 50 minuti.
Quando le pavlove saranno ben fredde, completiamole con un cucchiaio di panna montata e i chicchi di melograno.

en francais:


MINI PAVLOVA

avec des grains de rubis

2 blancs d'oeufs
sucre semoule, le double du poids des blancs d’oeuf
une cuillère à café de maizena
quelques gouttes de jus de citron

200ml de crème fraiche
Des grains de grenade


Chauffer à 150 degrés. Peser les blancs d'oeufs et les mettre dans un bol puis peser deux fois plus de sucre que les blancs d'œufs (par exemple, 50 grammes de blancs d'œufs, 100g de sucre) et laissons de côté. Foueter les blancs d'œufs jusqu’à qu’ils commencent à monter avec les gouttes de citron. Après quelques minutes, quand ils commencent à devenir fermes, nous rajoutons le sucre un peu à la fois, en continuant à monter, pour obtenir une meringue brillante et ferme. Avec une cuillère, nous formons 12 disques sur une plaque à pâtisserie de papier sulfurisé, faire un creux au centre avec le dos d'une cuillère pour y mettre la crème et les fruits. Cuire au four à 150 ° pendant 5 minutes, puis baisser à 100 degrés et laisser encore 50 minutes.
Quand la pavlova sera très froid, on complète avec une cuillerée de crème fouettée et les graines de grenade.

pavlova1


pavlova2

E dopo questo percorso tortuoso, è ora di chiudere il cerchio. 
Quale migliore ricetta da abbinare all'opera del maestro Stefano Bianco, se non questa che celebra la vita, la Donna e la fecondità sotto ogni punto di vista?
E visto che il melograno è anche un frutto tipicamente novembrino... con questo post partecipo al mio irrinunciabile appuntamento con un'altra Ornella, quella di Ammodomio..... e il cerchio si chiude.

Le nostre raccolte per il 2011
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venerdì 21 ottobre 2011

CensiBLOG.... ovvero il censimento dei blog...ma quanti siamo?

E' già da un pò che ci penso... forse sull'onda del censimento nazionale, forse perchè ogni giorno ne scopro di nuovi e di vecchi....Ma quanti foodblog italiani esistono? E se ci contassimo? Se facessimo un censimento di tutti i foodblog esistenti, con anno di nascita, nome del proprietario e link? Alla fine si potrebbe creare un pdf scaricabile che rappresenterebbe una fonte di notizie non solo per noi blogger, ma anche per aziende e giornalisti del settore.... Che ne dite?
Se vi piace la mia idea, mandatemi i vostri dati entro il 31 dicembre 2011 31 gennaio 2012 come commento a questo post, precisando:

  1. nome del blog
  2. nome dell'amministratore
  3. link del blog
  4. anno di nascita del blog
  5. città o regione (o nazione per i blogger italiani emigrati)*


* Come vedete ho aggiunto oggi 6 /12/2011 anche questa voce, la città o regione di provenienza. Era già da un pò che ci pensavo....ma a censiblog ormai avviato mi era parso ormai tardi inserirlo....Poi supportata da i commenti  di alcuni blogger , sia qui che su fb, mi sono detta : facciamolo! Mi è sembrato troppo interessante cercare di fare anche una mappa  geografica dei blog... per cui da oggi in poi pregherei chi si registra di lasciare anche questo dato. PER I BLOG GIA' REGISTRATI, provvederò personalmente a ricercarne la provenienza attraverso i blog stessi, altrimenti saranno contattati in altro modo (mail, fb, commenti...). GRAZIE A TUTTI!

Per diffondere questa iniziativa anche presso i vostri amici blogger, e gli amici degli amici e così via, ho creato un bannerino che se vi va potrete esporre  nella colonna laterale del vostro blog , linkandolo a questo post.
Creerò anche una pagina qui, dove potrete vedere i nomi dei blog già registrati man mano che me li inviate.
Spero che aderirete in tanti: sarebbe bellissimo riuscire a inserire tutti! 



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mercoledì 19 ottobre 2011

Zeppolette di zucca take-away

E oggi ta-dan..... Take away! Come cos'è??!!E' in nuovo modo trendy di mangiare! Come cosa significa trendy??!! Ma sei proprio out! Come cosa significa out??!! Non è possibile! Ma l'inglese lo conosci??!!
Take away, ovvero prendi e porta via....è il cibo che si può consumare in giro, a lavoro, al parco, per strada...  Ma dai sono cibi divertenti e sfiziosi che si possono consumare anche in piedi! Come tu non mangi nulla sei non sei seduto a casa tua??!! Hai presente quei cibi da pic-nic? Come odi le posate di plastica??!! Ma sono carinissime, dai! Comunque puoi mangiare anche senza... ci sono i tovaglioli di carta, gli spiedini... Hai presente i cibi che si comprano in giro e si mangiano sul posto? Chessò, a New York  ci sono i venditori di hot-dog.... hai presente??? Come dici? Tu sei calabrese e al massimo ti mangi le zeppole ??? Buona idea....! E zeppole siano....ma take away! 
Dedico questo sfizio salato calabrese a un'amica peperina calabrese doc... Mariagiovanna questa è per te e per la tua simpaticissima mamma Mimma!



ZEPPOLETTE DI ZUCCA


500gr di farina 00
500gr di zucca al netto degli scarti
400ml di acqua tiepida 
12 gr di lievito di birra
2 cucchiaini di sale 

olio per la frittura (io uso quello di mais)



Tagliamo la zucca a dadini e facciamola bollire in 400 ml di acqua. Quando la zucca sarà cotta, scoliamola dal liquido (che conserveremo per l'impasto delle zeppole) e frulliamola. Versiamo 200ml dell'acqua di cottura della zucca in un bicchiere graduato e sciogliamoci dentro il lievito  mescolando bene.Mettiamo la farina in una ciotola capiente, uniamo la purea di zucca  e versiamo l'acqua a filo, impastando bene con una forchetta e poi con le mani, fino ad unire e lavorando vigorosamente  la pasta. Uniamo i rimanenti 200ml di acqua di cottura, non necessariamente tutta: la pasta dovrà avere una consistenza abbastanza morbida ed elastica.quindi uniamo il sale. Finiamo di impastare e sigilliamo la ciotola con del cellophane e volendo anche una bella coperta di lana (...il caldo non è mai troppo in questi casi!).


Facciamo lievitare per circa 2 ore , quindi friggiamo la pastella a cucchiaiate ( magari aiutandoci con due cucchiai) tuffandola nell'olio bollente, girando le zeppole quando risalgono a galla. 
Vi consiglio di prendere poca pastella alla volta perchè l'impasto gonfia molto in cottura, quindi si corre il rischio che non si cuociano bene all'interno. Quando diventeranno di un bel colore ambrato sono pronte! Gustarle calde sono il massimo... ma anche fredde sono golosissime!







con questa ricetta partecipo al contest sul take away  di Imma di Dolci a go-go.
Prelevate con il copia e incolla il banner
e al contest di Ramona di Farina, lievito e fantasia.

Contest Ballarini



e a quello di Sulemaniche



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martedì 18 ottobre 2011

Mini-cake zucca e pinoli con curd di zucca.

 E' ufficiale: l'autunno è tornato! Dopo settimane di caldo africano alternato a freddo siberiano, il tempo qui al sud sembra essersi stabilizzato: la sera ci vuole il giubbottino ma di giorno il sole ci bacia i balconi.
La natura si veste di rosso e arancio, e marrone e oro. E anche i frutti di questa stagione sembrano rispecchiare gli stessi colori. Cominciamo allora dall'arancione.... arancione come la zucca!




MINI-CAKE  ZUCCA E PINOLI
con curd di zucca

per le cakes
3 bicchieri di farina 00
3 uova
1 bicchiere e mezzo di yogurt 
mezzo bicchiere di purea di zucca
1 bicchiere e mezzo di zucchero
mezzo bicchiere di olio di semi di mais
mezzo cucchiaino di zenzero in polvere
due cucchiai di pinoli
una bustina di lievito

per il curd di zucca
3 uova
 5 cucchiai di purea di zucca
mezzo cucchiaino di zenzero in polvere
60gr di burro
1 cucchiaio di fecola di patate
150gr di zucchero


Per la zucca curdprepariamo un bagnomaria e nel pentolino superiore ci mettiamo il burro a sciogliere, quindi uniamo le uova leggermente battute  con lo zucchero, la purea di zucca e lo zenzero.Cuociamo, mescolando, per 10 minuti quindi uniamo la fecola ben setacciata e facciamo addensare. Conserviamo in frigo per un paio d'ore. 
Per le cakes: montiamo le uova con lo zucchero per almeno 7 minuti con un frullino, finché non diventano spumose e di colore giallo chiaro. Aggiungiamo al composto lo yogurt , la purea di zucca e l'olio a filo. Quando tutti i liquidi si saranno ben amalgamati, possiamo aggiungere le polveri, ovvero la farina miscelata al lievito e allo zenzero. Vi ricordo che tutto questo lo dobbiamo fare senza smettere di montare con la frusta elettrica o col frullino. Infine uniamo i pinoli: l'impasto è pronto. 
Versiamo l’impasto in sei cocotte imburrate e infarinate e inforniamo a 180° per circa mezz'ora.
Vi ricordo che una delle regole fondamentali della cottura in forno è quella che il forno DEVE raggiungere quella certa temperatura prima di introdurre la teglia, ovvero la lucina rossa del nostro forno che ci segnala la temperatura si deve spegnere, altrimenti la torta o qualunque altra cosa non lieviterà come deve! Inoltre i minuti di cottura sono sempre indicativi, quindi il nostro occhio vigile e un pizzico di esperienza ci devono guidare nella cottura delle nostre squisitezze e infine non dimentichiamo la prova stecchino che ci segnala più di ogni altra la cottura perfetta!

Sforniamo le nostre mini-cakes e lasciamole raffreddare un po' prima di toglierle dagli stampi altrimenti rischiamo di romperli.  Accompagniamole con un cucchiaio di curd di zucca e buona merenda!













con questa ricetta partecipo al contest di Ramona di Farina, lievito e fantasia.

Contest Ballarini

e a quello di Sulemaniche

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lunedì 17 ottobre 2011

Succo di pera bio, Yummy magazine e il pero di Salvatore

Quest'estate, in agosto, ho pubblicato un post a cui tengo molto, con la ricetta del succo di pera bio. Qualche giorno fa quella ricetta è stata pubblicata sul nuovo numero del giornale francese YUMMY ( mi trovate a pagina 24), on-line già da qualche giorno. E così ho pensato di riproporvi l'intero post... per tutti quelli che in agosto erano in qualche bellissima isola a farsi l'abbronzatura integrale ihihihih...e se lo sono perso.









IL PERO DI SALVATORE


Salvatore voleva la robba, voleva QUELLA robba. Avrebbe fatto di tutto pur di comprarla, avrebbe trovato i soldi in qualche modo.... anche vendendo tutta la rrobba che aveva in paese. Certo quella terra, lì sulla montagna, sarebbe stata difficile da coltivare... era aspra e dura... proprio come lui. Salvatore era forte e testardo e niente lo spaventava, nemmeno quella montagna. E poi quella rrobba,  proprio  come lui,  nascondeva un tesoro, una ricchezza immensa: a San Giovanni c'era l'acqua .









Salvatore e Maria, sua moglie, lavoravano sodo su quella terra e la montagna aspra e dura diventò terra fertile e terrazze e armacìe (muri a secco in pietra), pietra su pietra, trasportata sulle spalle e sulla testa, e piante e frutti e galline e una pecora. Salvatore costruì  anche una caseddha ( casetta in legno e lamiera ) su quella rrobba perchè andavano presto la mattina a coltivare e ci trascorrevano la giornata...

Salvatore si alzava presto, molto presto, e lavorava al doppio binario... poi quando finiva di lì andava a San Giovanni, a piedi dal paese. Maria saliva col cupeddhu (cesta) in testa e quando Peppino era piccolo, nel cupeddhu ci metteva pure lui.
Maria e Salvatore avevano sei figli , due maschi e quattro femmine...Domenico, il maggiore, Antonia che lavorava come un masculu, Peppino, Betta e le gemelle, Angelina e Mariuzza:  lei, Maria,  faceva il pane e a mezzogiorno, quando il sole era alto nel cielo e le fronti grondavano sudore, tagliava il pane a metà, prendeva i pomodori dalla pianta, li spaccava in due, una cipolla, sale e poco olio...perchè costava caro... e ci cunzava il pane... una bevuta alla fonte dell'orto e poi Peppino si arrampicava  sul pero, in alto in alto, raccoglieva le pere e le lanciava giù... e via a morsi.




Salvatore ci ha lavorato tutta la vita in quella robba... e  Peppino.... e i figli di Peppino... e oggi anche i figli dei figli di Peppino... i miei figli. La storia del nonno Salvatore e della nonna Maria, Peppino la racconta oggi ai suoi nipoti, quando  se li porta in campagna  a vedere gli alberi e la frutta. Per lui il tempo che dedica a quella rrobba è sempre troppo poco... e si rammarica di non essere riuscito a mantenere tutti gli alberi e le piante che aveva piantato suo padre, nonno Salvatore. Il pero  è sempre lì... e Santina, sua moglie e mia suocera, con quelle meravigliose pere dell'albero di nonno Salvatore ci prepara i succhi di frutta senza porcherie... così i bimbi possono bere la frutta vera a merenda o a scuola. Peppino si arrampica ancora in alto in alto e raccoglie le pere e le lancia giù... e i bimbi via a morsi...  come allora, come quando erano tutti insieme, come quando era tutto rigoglioso e il sudore rigava il volto di nonno Salvatore sotto il sole di mezzogiorno.













SUCCO DI PERA BIO
un kg di pere, senza buccia e scarti
120gr di zucchero
600 ml di acqua
il succo di mezzo limone

Mettiamo in una pentola le pere, l'acqua e il succo di limone. Facciamo bollire per qualche minuto quindi uniamo lo zucchero e continuiamo la cottura per altri 30-35 minuti, da quando ricomincia a bollire. Frulliamo bene e invasiamo ancora bollente.
Se lo consumiamo entro un paio di giorni, basta tenerlo in frigo, altrimenti le bottigliette di succo vanno sterilizzate, facendole bollire, dopo avere invasato il succo, per 45 minuti.


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sabato 15 ottobre 2011

Un tortino glam e tanti auguri Cran!

Questo dolcino è per la  mia amica Cran Berry : oggi è il suo compleanno! Tanti auguri Cran!Della serie "Meglio tardi che mai!"



TORTINO DECO'
con ganache al cioccolato fondente

per la pasta biscotto: 
4 uova
80 gr di zucchero
un pizzico di bicarbonato
50gr di farina
50 gr di fecola
scorza di limone

per la crema da decorazione:
30 gr di burro morbido
30 gr di albume
30 gr di zucchero
20 gr di cacao+10 di farina

per la ganache: 
200gr di ciocco fondente
200gr di panna
20 gr di burro


Prendiamo un foglio di carta da forno grande quanto la placca o la teglia che useremo per la pasta biscotto e riportiamo con una matita il disegno che vogliamo realizzare sulla pasta biscotto. 
In una ciotolina lavoriamo il burro con lo zucchero, l'albume, il cacao e la farina e versiamo la cremina in un sac à poche con punta liscia e fine. Giriamo la carta da forno al rovescio , in modo che la parte disegnata sia a contatto della teglia e cominciamo a ripassare il disegno con la cremina. Quando avremo finito, passiamo il disegno in freezer per almeno 15 minuti. 
Intanto prepariamo la pasta biscotto, montando le uova con lo zucchero per almeno 15 minuti e poi incorporando la farina, la fecola e il bicarbonato ben setacciati.
Riprendiamo la teglia e spalmiamoci sopra l'impasto livellando delicatamente per avere uno strato uniforme. Inforniamo a 180° per 12 minuti . Togliamo via la pasta dalla teglia e facciamo intiepidire, quindi  rimuoviamo delicatamente la carta da forno.
Prepariamo la ganache: mettiamo a bollire la panna quindi spegniamo il fuoco e versiamoci dentro il ciocco grattugiato grossolanamente, mescoliamo vigorosamente per fare sciogliere il cioccolato, uniamo il burro e facciamo raffreddare completamente.
Montiamo il dolce: con un tagliabiscotti rotondo (o come vi piace) tagliamo la pasta biscotto in tanti dischi. Appoggiamo un disco su un piatto da portata, farciamo con abbondante crema ganache e copriamo con un secondo disco. Accompagniamo con altri ciuffi di ganache.





Da quando ho scoperto la tecnica per decorare la pasta biscotto su "Il grande libro dei dolci" a cura della redazione di La Cucina Italiana, edito da S&K   me ne sono innamorata e mi sono detta: devo provare anch'io! Mi è piaciuta così tanto che ne ho fatto il manifesto del mio contest, così tanto che con questa ricetta parteciperò al contest della mia amica Leda di GustosaMente in collaborazione con GlossyBox.it . Per un contest così Glossy mi è sembrata il minimo....











Questa ricetta partecipa al contest di : In punta di ColtelloDolci & delizie di GiusyIl Mio saper fare 




Un bacio a tutti e buona domenica!

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