giovedì 27 settembre 2012

Torta rovesciata all'ananas semplice, veloce e light

 Uno dei dolci che mi ha sempre incuriosito e attirato è la torta all'ananas, così bella e d'effetto ma nello stesso tempo non particolarmente impegnativa. Mi sono sempre ripromessa di provare a farla, di trovare la ricetta giusta... ma per un motivo o per un altro ho avuto sempre altro da sperimentare.
Poi sabato scorso, pensando a un dolce per la domenica a pranzo da mia suocera e non volendo fare niente di troppo impegnativo o cremoso o moussoso o ultrastratificato (...però certo dovendo essere un dolce da fine pasto non poteva nemmeno però essere troppo asciutto e mortificante....) mi sono messa a girare per casa in cerca di un'ispirazione. E cosa vedo dentro la mia dispensa??? Un bel barattolo di ananas sciroppata!  Perfetto! Andiamo alla ricerca della ricetta! .... E' una parola! Gira e rigira, nessuna che mi soddisfacesse... Troppo lavoro....troppo burro....troppo caramellosa..... Insomma troppo.
Così come al solito ho tolto qui, aggiunto là, sostituito qui e lì e questo è il risultato: bella, buona, semplice e light. Cosa volere di più???
Buon tutto e buon weekend!




TORTA ROVESCIATA ALL'ANANAS
light version

40gr di burro morbido+35gr di zucchero di canna
100gr di ricotta
2 uova
220gr di farina
70gr di zucchero
10 fette di ananas sciroppato o al naturale con il loro succo di conservazione
un cucchiaino e mezzo di lievito
un pizzico di sale

per una teglia da 24cm

Montiamo in una ciotola le uova intere con lo zucchero, uniamo la ricotta e mescoliamo bene quindi versiamo la farina miscelata con il lievito e il sale a cucchiaiate, alternata al succo d'ananas, fino all'esaurimento degli ingredienti. Lavoriamo a parte il burro ammorbidito con lo zucchero di canna e spalmiamo bene questa crema sul fondo e sulle pareti della teglia. Adagiamo sul fondo della teglia così unta sei fette di ananas e tagliamo le tre rimanenti a pezzettini che uniremo all'impasto già preparato. Versiamo l'impasto nella teglia e inforniamo a 180° per 30-35 minuti (sempre la prova stecchino, mi raccomando!).
Dopo avere sfornato la torta aspettiamo che si intiepidisca prima di toglierla dallo stampo e sistemarla su un piatto . 







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lunedì 24 settembre 2012

Ciambelline a colazione light version

 Parola d'ordine : semplicità... e leggerezza anche...che non fa mai male!
Ci sono periodi, giorni o a volte solo attimi, in cui sento il bisogno... l'esigenza vera  e propria... di semplicità, di essenzialità: niente orpelli, niente trucchi, niente sovrastrutture... solo verità, autenticità. E questo bisogno interiore si traduce in una ricerca, anche in cucina, di ricette e sapori genuini, tranquilli, coccolosi perchè mi riportano forse all'infanzia, l'età della verità.
Allora quando mi capita cerco, giro, provo. assaggio...finchè...finchè... non trovo la ricetta, la suggestione, il gusto che appaga questo mio cercare. Ecco....  queste ciambelline sono il risultato di questo cercare...anche gluten free.
Buon inizio di settimana a tutti!



 CIAMBELLINE ALLO YOGURT


100gr di yogurt bianco
30gr di olio di semi di mais
75 gr di zucchero
35gr di farina di riso+40gr di amido di mais (possono essere sostituiti da 75gr di farina 00 se non avete problemi di intolleranze)
50 di fecola
2 uova

1 cucchiaino di lievito in polvere

zeste di limone

per 12 ciambelline



Montiamo le uova con lo zucchero e aggiungiamo poco alla volta lo yogurt e l'olio , continuando a montare.
Misceliamo la farina di riso con l'amido e con la fecola, il lievito e le zeste del limone e  aggiungiamo la miscela  poco alla volta all'impasto, continuando a montare.
Versiamo il composto negli appositi stampini a ciambella (se di silicone direttamente, se abbiamo quelli antiaderenti imburriamoli prima) . Riempiamo gli stampi per non più della metà perchè l'impasto in cottura si gonfierà molto.Cuociamo a 180° per 10 minuti. Ricordiamoci di farle ben raffreddare prima di toglierle dallo stampino, altrimenti rischiamo di romperle (lo so che la curiosità di vedere come sono venute è grande...!). Una volta fredde, spolveriamo con zucchero a velo.

















Le ciambelline fatte con il mix gluten free hanno un piccolo difetto: tendono a seccarsi ovvero il giorno dopo avevano perso la loro sofficità, come succede in genere a tutti i prodotti da forno senza glutine fatti in casa. Così per riciclarle, visto che me ne era avanzata qualcuna, le ho trasformate in un dessert, spennellandole abbondantemente con una bagna di acqua e rhum e accompagnandole con della crema diplomatica avanzata ( ma si può sostituire anche con della semplice panna montata o gelato alla vaniglia o quello che più vi piace) e completando con qualche mora surgelata. Niente male davvero....rinate a nuova vita!




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giovedì 20 settembre 2012

Profiteroles Tiramisù di Montersino....o quasi...!

Qualche giorno fa è stato il compleanno della mia dolce metà... 41...shhhh....non lo dite in giro ... 
Non avevo voglia di fare una torta classica... ma piuttosto qualcosa di diverso. 
Ora, non è che mio marito sia un patito di dolci (CORO:  e com'è possibile!!!!  Con tutti i dolci che cucini???)... Lui ama solo il cioccolato nero...e derivati. Tra i dolci "da compagnia" (si...perchè per lui la massima soddisfazione al  cioccolato è divorare da solo una tavoletta di cioccolato fondente...e guai a chi gliela tocca!)  i soli  a fargli alzare il cucchiaino sono i profiteroles e il tiramisù (classico of course!). 
Così mi sono messa a pensare: Tiramisù o Profiteroles? Profiteroles o Tiramisù?Tiramisù o Profiteroles? Profiteroles o Tiramisù?Tiramisù o Profiteroles? Profiteroles o Tiramisù?Tiramisù o Profiteroles? Profiteroles o Tiramisù?Tiramisù o Profiteroles? Profiteroles o Tiramisù?.....e quando stavo per impazzire (beh....in questi ultimi giorni mi ci vuole veramente poco....) l'occhio mi è caduto sulla pagina di un libro...che in copertina ha un bel faccione sorridente... Ed ecco che... Profiteroles Tiramisù!
Si....Sempre LUI! Avete indovinato: Montersino mi aveva salvata un'altra volta!!!!
L'idea è sua....e anche la glassa al mascarpone. Per i bignè e la crema al caffè mi sono affidata alle mie ricette superextramegacollaudate. Ve bene che LUI è LUI.... ma ormai lo sapete... se non ci metto del mio non mi diverto !!!!




PROFITEROLES TIRAMISU'

per la pasta choux:
 3 uova
 190 ml di acqua
75gr di burro
115gr di farina
 un pizzico di sale
per la crema al caffè: 
 2 tazzine di caffè
1 cucchiaio di polvere di caffè
 3 cucchiai di zucchero
1 cucchiaio e mezzo di amido di mais
 200ml di panna
per la glassa al mascarpone (ricetta di L.Montersino):
150gr di crema pasticciera (io ho usato questa dose)
250gr di panna semimontata zuccherata
250gr di mascarpone

cacao amaro per decorare

per 30 bignè

Facciamo i bignè: mettiamo sul fuoco  una pentola con l'acqua, il burro a pezzetti, il sale . Appena inizia a bollire, spegniamo e buttiamoci dentro la farina in un colpo solo, girando bene con un cucchiaio di legno, per evitare che si creino grumi.
Rimettiamo sempre girando per qualche secondo, fino a che l'impasto non si raccoglierà e formerà una palla. Spegniamo e facciamo raffreddare bene.
Quando l'impasto sarà freddo, uniamo le uova, uno alla volta, mescolando bene .
Mettiamo l'impasto in un sac à poche e con una bocchetta liscia di circa un cm di diametro, formiamo dei  piccoli mucchietti del diametro di 3 cm circa ( gonfieranno moltissimo in cottura!) ben distanziati,  su una teglia rivestita di carta da forno. cuociamo a 200° per 20 minuti circa.
Per la crema al caffè: in un pentolino uniamo lo zucchero  all'amido e mescoliamo bene (è un metodo antigrumi alternativo...), uniamo il caffè caldo e facciamo addensare su fuoco dolce. Versiamo la cremina in una ciotola e mescoliamo per farla raffreddare. Uniamo alla crema qualche cucchiaio di panna liquida, la polvere di caffè;  mescoliamo bene . Montiamo  il resto della panna  uniamola alla crema al caffè e mettiamo da parte.

Per la glassa al mascarpone:  Lavoriamo con una forchetta il mascarpone per ammorbidirlo, uniamoci la crema pasticciera e quindi incorporiamo la panna semimontata (deve avere una consistenza ancora piuttosto liquida).

Ora siamo pronti per montare il dolce. Con una siringa per dolci riempiamo i bignè con la crema al caffè quindi tuffiamoli uno alla volta nella glassa al mascarpone, e aiutandoci con un cucchiaio e una forchetta ripeschiamoli e sistemiamoli a piramide su un piatto da portata o in una bella coppa come ho fatto io. Completiamo spolverizzando abbondantemente con il cacao amaro. 
Tutto ciò che rimane (crema al caffè o al mascarpone ) la possiamo spalmare ovunque e papparcela. Io le ho mescolate e ne ho fatto un piccolo tiramisù veloce, accompagnandole a dei frollini avanzati bagnati con una miscela di caffè, rhum e acqua. 
I bambini sono autorizzati a leccare i cucchiai...:)
















Con questa ricetta partecipo al contest di Imma "Dolci al cucchiaio".





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lunedì 17 settembre 2012

Angel Cake di Montersino.... a pretty little cake!

 4 ottobre 1990 (o '91?)
- Ragazze sono eccitatissima... dicono che questo film sia bellissimo!-..... -... E poi c'è Richard Gere!!!! Che bel modo di festeggiare il compleanno!-.....  -E' già un miracolo essere riuscite ad arrivare fino a qui!-...-E lei? Come si chiama lei?-....- Julia qualcosa...non mi ricordo-.....-Zitte, zitte che ora inizia!-...- C'è la pubblicità prima...-....-Come la pubblicità? Pure al cinema????- ....- Shhhh....ma quanto parlate????-

BUIO IN SALA

Hollywood Boulevard. Un uomo in Ferrari si perde e chiede informazioni per ritrovare il suo hotel a una ragazza. Lei si chiama Vivienne, lunghe gambe,finto caschetto biondo platino, sorriso travolgente... Professione: prostituta.
Lui si chiama Edward, veste Armani, ricco, affascinante... Professione: affarista senza scrupoli.
Edward rimane rapito dal fascino e dalla freschezza di lei e le propone di rimanere con lui per una settimana in cambio di una grossa cifra di danaro. Lei accetta e la favola ha inizio.
Vivienne grazie ad Edward comincia la sua trasformazione in una donna di classe. Ma in realtà niente è come appare e Vivienne piano piano si mostra per quella creatura fragile e spontanea che con la sua sincerità e leggerezza donerà ad Edward un tesoro preziosissimo... la libertà del cuore. Quando la settimana volge al termine sono ormai cambiati entrambi . Vivienne  insegue un  sogno : lasciare quella vita, riprendere gli studi  e trovare  l'Amore ma Lui non è pronto per essere il suo Principe Azzurro... fino a quando si rende conto che l'unica donna che vuole accanto a sè è Vivienne . E così a cavallo della sua limousine arriva sotto il balcone di Lei e con una rosa in mano si arrampica sulla scala antincendio per giurarle amore eterno.
THE END

LUCI

-Uao ragazze! Che bello!- ....-Ma lei è bravissima!- ....- Ce lo dobbiamo rivedere!.....

E da allora l'avrò visto almeno altre 12-14 volte....sempre con lo stesso entusiasmo e piacere.
PRETTY WOMAN ... se mi chiedete quale sia  la mia commedia moderna del cuore non posso che pensare a questo film bellissimo, a questa favola che ripropone in chiave moderna la vicenda della ragazza più fortunata della storia, Cenerentola! Tutte le bimbe del mondo se la sono sentita raccontare e tutte le bimbe del mondo, o quasi, hanno sognato almeno una volta di essere lei. E io non faccio eccezione.
Ma la protagonista ha, rispetto a Cenerentola, una marcia in più: quella leggerezza e quel candore che mai ci si aspetterebbe di trovare in una "ragazza di vita"... abituati come siamo a certi stereotipi .
A Vivienne e a Pretty Woman abbino questo dolce altrettanto singolare, caratterizzato da qualcosa che non ti aspetti... una leggerezza  e un sapore unici dovuti alla presenza nell'impasto di soli albumi. A metà tra un pan di spagna e una meringa, l'Angel Cake è veramente un dolce..... da favola che a ogni morso mi fa ritornare un pò bambina proprio come quando guardo Pretty Woman.


ANGEL CAKE mini
liberamente tratto da una  ricetta di L.Montersino


 180gr di albumi
175gr di zucchero
una puntina di cremor tartaro
75 gr di farina ( io 25 gr di farina di riso+ 25 di fecola +25 di amido di mais)
un cucchiaio di amaretto
buccia di limone grattugiata
un pizzico di sale
zuccheroa velo

per 12 tortine

Misceliamo le farine con 100 gr di zucchero, il cremor tartaro, il sale, la scorza di limone.Montiamo gli albumi con un pizzico di sale e il restante zucchero, fino ad ottenere una meringa ben soda e lucida. Versiamo le polveri nella meringa amalgamando delicatamente dal basso verso l’alto; in ultimo uniamo l’amaretto. Dividiamo il composto in 12 pirottini di carta da cupcake e inforniamo a 170° per circa 20-25 minuti (prova stecchino). Sforniamo e facciamoli raffreddare a testa in giù, sostenendoli con l'aiuto di due stuzzicadenti. Completiamo spolverizzandoli con zucchero a velo.












Con questo post partecipo al fantastico contest di Patty del blog "Andante con gusto".




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venerdì 14 settembre 2012

Zucca in agrodolce

Tempo di zucca...o forse non ancora? Il clima afoso di questa estate però ha fatto sì che le zucche dell'orto di mio suocero maturassero in anticipo... Qualche giorno fa quindi ho avuto la gioia di riceverne una in regalo e così ne ho fatto un antipasto stuzzicante o un contorno freddo e saporito per accompagnare carni bianche o rosse, magari grigliate semplicemente.  Vi assicuro che la zucca così cucinata è veramente molto gustosa, per non parlare del fatto che la sua preparazione è veramente semplice e velocissima e si presta anche alla preparazione di grandi quantità che possono essere conservate tranquillamente in vasetti sterilizzati .
Una piccola curiosità: sapete che la zucca rossa dalle mie parti si chiama cucuzza i porcu (zucca del porco o maiale per essere più eleganti....)???? E sapete perchè?  Perchè un tempo la si dava da mangiare solo ai maiali! Pensate un pò!  Questa cosa mi fa pensare come il cibo, quello buono e quello invece ritenuto immangiabile, sia solo una questione di pensiero e di cultura. In effetti basti pensare come nella cucina orientale e quindi nella cultura stessa dei popoli orientali, il serpente o molti insetti siano ritenuti piatti prelibati... mentre da noi al solo pensiero... beh...RABBRIVIDIAMO! 



ZUCCA IN AGRODOLCE
2 kg di zucca 
8-10 spicchi d'aglio
2 bicchiere di aceto di vino bianco
4 bicchieri olio EVO
2 cucchiaio di zucchero
miscela di aromi secchi ( io basilico, maggiorana,origano,rosmarino, timo, menta lavanda)
sale a discrezione
mezzo bicchiere d'acqua


Sbucciamo la zucca e tagliamola a dadini e puliamo gli spicchi d'aglio dalla camicia (se sono grossi tagliamoli in due). Mettiamo tutto in una pentola capiente, insieme all'aceto, all'olio e agli altri ingredienti.
Mischiamo delicatamente con le mani, chiudiamo il coperchio, accendiamo il fuoco e portiamo a bollore, lasciando sobbollire per  15 minuti, poi spegniamo e lasciamo raffreddare. Conserviamo in frigo una notte prima di gustarla. 






Con questa ricetta partecipo al contest di Food 140, "Freddo...d'estate!"

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mercoledì 12 settembre 2012

Torta Pretty Princess per la mia Principessa Rock

Il 7 alle 7 (di sera) c'è stata la festa per i suoi 7 anni.
Dopo la torta con i teschi dell'anno scorso (ve la ricordate? ... )... cosa fare per stupirla anche quest'anno? E poi il tempo a mia disposizione, avendo cominciato a lavorare, era veramente poco.... Così ho chiesto direttamente a Lei.
"Tesoro, come la vorresti la torta per il tuo compleanno?" .... e Lei "...mmh...uhm... Mamma, la voglio con una corona da principessa".... e io " Che bello, Tesoro, finalmente!" ...e già la mia mente cominciava a fantasticare e immaginare nastri e merletti.... e Lei... "Mamma non ti dimenticare il teschio!!!!Ecchetelodicoaffà!
Il regalo che ha gradito di più? Un chiodo vintage in ecopelle ricevuto dalla sua zia-madrina...!!!! Piccole Principesse Rock crescono ....ma non cambiano!



per il pan di spagna:
12 uova
420 gr di zucchero
480 gr di farina
mezza bacca di vaniglia
per la crema diplomatica: 
750ml di latte
3 uova
90gr di fecola
220 gr di zucchero
scorza di limone
400 ml di panna montata
500gr di composta di fragole

per la bagna:
rhum e acqua in parti uguali

per la decorazione:
750gr di pdz rosa
100gr di pdz bianca
200gr di gumpaste
confetti di zucchero argento

Per il pan di spagna: montiamo le uova con lo zucchero su un bagnomaria tiepido per almeno 15 minuti ( se avete una planetaria basteranno 10 minuti) finchè il composto non diventerà chiarissimo e gonfio e ricadrà a nastro. Quindi versiamo a pioggia la farina sul composto di uova mescolando dal basso verso l'alto per non smontarlo. Versiamo il tutto in una tortiera rettangolare da 12 porzioni (di quelle in alluminio usa e getta), e inforniamo a 180° per 30 minuti circa (naturalmente è necessaria la prova stecchino per la cottura perfetta...).

Per la crema:  mettiamo a scaldare il latte,  mescoliamo vigorosamente le uova con lo zucchero con una frusta, uniamo la fecola setacciata . Uniamo  il latte alla crema di uova e mescoliamo bene, aggiungiamo la buccia di limone intera e mettiamo tutto sul fuoco ad addensare. Mescoliamo bene con la frusta fino per non fare formare grumi e appena la crema si sarà ispessita spegniamo, versiamo in una ciotola e copriamo con la pellicola a contatto per fare raffreddare. Quando la crema sarà perfettamente fredda, togliamo la buccia del limone e vi uniamo metà della composta di fragole e la panna montata e mescoliamo per amalgamare le tre masse; teniamo in frigo.

Per la bagna, mescoliamo mezzo bicchiere di acqua a mezzo bicchiere di rhum. Ho evitato lo sciroppo perchè la crema era già abbastanza dolce.
Montiamo il dolce : tagliamo la torta grande in tre strati e la piccola in due, inzuppiamo bene ogni strato di pds spennellando la bagna, quindi spalmiamo uno strato sottile di composta di fragole (la metà rimasta) e uno strato di crema , copriamo e ripetiamo per gli altri strati.


La decorazione è in pasta di zucchero, mentre i soggetti tridimensionali (corona e gioielli) sono in gumpaste. Vi consiglio di fare i soggetti almeno una settimana prima di utilizzarli in modo da dare il tempo alla corona di seccarsi bene.




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lunedì 10 settembre 2012

Tempo di conserve: passata di pomodoro home made!

Settembre, tempo di conserve! 
Uno dei miei ricordi più vivi dell'infanzia è legato proprio a questo periodo di  fine estate, quando ci si preparava ad affrontare un lungo inverno cercando di custodire sott'olio, sott'aceto, sotto vetro i tesori preziosi della bella stagione: melanzane, zucchine, pesche, peperoncini, prugne e quant'altro, venivano frullati, bolliti, pigiati, seccati pur di poterli conservare a dovere.
Ma il momento che in assoluto preferivo era quello in cui si dovevano fare i buttigghi ovvero la passata di pomodoro: un rito che assolutamente coinvolgeva tutte le famiglie “di ogni ordine e grado”, quindi anche noi bambini.

Ci si alzava eccitatissimi che ancora era buio e già i grandi erano al lavoro: i pomodori venivano lavati il giorno prima e messi ad asciugare in grandi ceste rettangolari poco profonde, le sparrazze, e poi le donne di casa cominciavano a tagliarli in 2 o 4 pezzi a seconda se si faceva la passata o il pomodoro a pezzettoni. 



Quelli destinati alla passata venivano messi subito a bollire in grandi pentoloni, le caddhare, per una ventina di minuti e poi messi a scolare il loro liquido su un lenzuolo bianco legato sopra una grossa tinozza come fosse uno scolapasta.


Il pomodoro divenuto  più asciutto veniva poi passato nella macchinetta a manovella, per estrarne il succo: una faticaccia... specialmente quando si dovevano passare le bucce la seconda e a volte anche la terza volta!

 


Tutto il succo del pomodoro veniva raccolto e ben miscelato e quindi con un piccolo imbuto e un mestolo si procedeva a imbottigliarlo in vasetti o bottiglie già aromatizzate con qualche foglia di basilico. Il rito si concludeva con la chiusura dei vasetti ad opera degli uomini  e quindi si procedeva alla bollitura.



Per i pomodori a pezzettoni il lavoro era riservato a noi bimbi: mia nonna tagliava i pomodori e noi facevamo a gara a chi riusciva a riempire prima la propria bottiglia, schiacciando bene i pezzi con dei lunghi bastoncini di legno o con il manico delle cucchiarelle. Più si schiacciava e più i pomodori mandavano fuori l'acqua che poi fuoriusciva dalle bottiglie: che divertimento! E nonna urlava....
Quando tutto era pronto si procedeva alla bollitura che avveniva fuori casa, nei giardini o in qualche spazio adatto: si faceva la pila di legna sotto un trepiedi di ferro ( u' triporu) che sosteneva l'enorme calderone che conteneva le bottiglie, sistemate meticolosamente e protette da pezzi di stoffa incastrate tra l'una e l'altra per evitare che durante la bollitura si potessero rompere. Si versava l'acqua fino a ricoprire l'ultima bottiglia e si accendeva il fuoco. Era ormai mattina quando cominciavano a bollire e dopo circa un'ora si spegneva tutto. Spesso tra quelle ceneri calde si sistemavano patate e peperoni che diventavano il nostro golosissimo pranzo, ben condite e accompagnate da bruschette.

Oggi molte cose sono cambiate, la macchinetta a manovella è stata sostituita da quella elettrica e alla legna si preferisce il gas... ma il resto è rimasto uguale ad allora.
E' ovvio che comprare la passata al super è più facile e veloce... e quindi sono poche le persone che ancora hanno la possibilità e il tempo per mantenere viva questa tradizione. Io sono fortunata. Tra questi ci sono anche i miei suoceri. Per cui quando l'altra mattina alle 5,00 mi è suonata la sveglia che mi ricordava che dovevo andare a raggiungerli in campagna per fare queste foto, ho dovuto ripensare a tutto questo …. per evitare di farla volare  dalla finestra...la sveglia!


Alla prossima!
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mercoledì 5 settembre 2012

Tortino semifreddo cioccolato bianco e more... per festeggiare insieme un nuovo inizio!

Dopo un'estate lunga.... calda.... impegnativa.... finalmente è arrivato settembre !
Tic tac tic tac tic tac.... è già passato più di un mese da quando vi ho lasciati augurandovi buone vacanze! Mi sembra un secolo! Tante cose sono cambiate e tante speranze sono diventate realtà: l'angoscia di dovere lasciare la mia famiglia (il nuovo lavoro avrebbe comportato purtroppo questo enorme sacrificio....) è stata definitivamente spazzata via da un evento tanto improvviso quanto auspicato e finalmente con animo sereno posso godermi veramente la gioia di questo nuovo lavoro.
Per questo rientro tra le pagine del blog, non potevo non scegliere un semifreddo. Ormai lo sapete quanto li amo e poi questo è speciale.... E' un piccolo tortino che ho fatto ad agosto per il compleanno del mio figlio maggiore che adora i frutti di bosco e il cioccolato bianco... Ma è speciale anche perchè, nonostante il caldo e tutti i pensieri e le angosce che in quel periodo mi frullavano per la testa, ha rappresentato per me lo stimolo a reagire, a scuotermi da quello stato  vegetativo in cui ero piombata.
Prima di lasciarvi alla ricetta, volevo solo darvi un piccolo consiglio sui frutti di bosco.
Quelli che vedete me li ha portati mio suocero, raccolti in campagna. Se volete conservali congelandoli per utilizzarli come decorazione per i vostri dolci invernali, seguite queste poche e semplici indicazioni: dopo averli passati velocemente sotto l'acqua, adagiateli su un panno e fateli asciugare bene all'aria, ma senza sovrapporli. Quindi divideteli in vari piatti di plastica, sempre in un solo strato senza sovrapposizioni, e metteteli in freezer per un pomeriggio (lo so, avrete il freezer invaso se sono tanti...). Una volta congelati raccoglieteli tutti in una scatola o in un sacchetto per congelare e conservateli in freezer: i frutti di bosco rimarranno perfettamente conservati senza attaccarsi l'uno all'altro e potranno essere utilizzati nella quantità voluta, di volta in volta.
Alla prossima!



TORTINO SEMIFREDDO
cioccolato bianco e more

per il semifreddo al cioccolato bianco (ricetta tratta dal blog Mon Petit Bistrot):
200gr di cioccolato bianco
200gr di panna zuccherata
2 uova
4 cucchiai d'acqua
2 cucchiai di zucchero

un pacchetto di savoiardi

20-25 more 

bagna al  rhum (mezzo bicchiere di rhum +mezzo bicchiere d'acqua)

50 gr di riccioli di cioccolato bianco

per uno stampo da 20-22cm


In un pentolino versiamo l'acqua e lo zucchero e portiamo a ebollizione per qualche minuto. Spegniamo il fuoco e versiamoci dentro il cioccolato bianco grattugiato grossolanamente. Mescoliamo bene mettiamo da parte. 
Montiamo a neve ben ferma gli albumi con un pizzico di sale e quindi montiamo la panna. Uniamo i tuorli al cioccolato fuso e mescoliamo bene. 
Uniamo qualche cucchiaio di panna montata alla crema di uova e mescoliamo per alleggerirla, quindi versiamo la rimanenete panna e gli albumi montati, fino ad ottenere una massa spumosa e ben amalgamata.
Foderiamo il fondo della teglia con la carta da forno, quindi rivestiamone i lati con i savoiardi leggermente spennellati con la bagna al rhum. Versiamo la crema nella teglia e livelliamo bene. Conserviamo in freezer per almeno 6-8 ore. Sformiamo il tortino e completiamo decorandolo con le more e i riccioli di cioccolato bianco.






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