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lunedì 25 febbraio 2013

Occhi di Bue con frolla di riso... gluten free finalmente!

Sono sempre stata scettica. Specie quando si tratta di ricette di pasticceria. Specie quando si tratta di ricette di pasticceria senza glutine. Specie quando si tratta di ricette di pasticceria senza glutine pubblicate su riviste e libri.
Vi sembrerà strano che io dica questo, ma spesso le foto non corrispondono affatto alla realtà della ricetta e dopo una discreta esperienza posso dire che non è affatto raro trovare assurdità spacciate per vangelo culinario anche da riviste o chef autorevoli con il risultato di fare scoraggiare l'ignaro lettore o fare desistere lo stesso dal cimentarsi in un secondo o terzo tentativo. Ovviamente nel mondo del gluten free tutto questo è amplificato dal fatto che le farine sono difficilmente gestibili e lavorabili, per cui è veramente difficile trovare ricette valide in particolare senza farine dietoterapiche (lo sapete che su questa cosa sono un fissata....ehehe).
Per questo e per altri motivi quando ho voglia di fare una ricetta nuova preferisco generalmente affidarmi all'esperienza di altre amiche blogger che seguo e stimo piuttosto che alle foto perfette delle riviste del settore che spesso mi hanno deluso. Non fraintendetemi, adoro sfogliare riviste e libri e perdermi nelle immagini succulente e golose di torte, pasticcini e crostate ma spesso la cosa finisce lì.
Per fortuna però il mondo è bello perchè è vario... ed ecco tra le pagine di una nota rivista, nella rubrica dedicata ai celiaci, fanno capolino dei biscottini di frolla. Sono invitanti....così perfetti.... non si direbbe siano senza glutine. Sarà vero? In verità la ricetta, pubblicata in un numero del 2010....è lì in cima alla mia pila di giornali da ben tre anni... e ogni volta che l'occhio sfogliando frettolosamente, ricade su quella foto, per un attimo la tentazione di verificare la validità della stessa  si fa avanti. Così nella ricerca di una frolla adatta a fare una crostata, mi sono detta: proviamola in metà dose....alla peggio li macino e faccio una base da cheese-cake.
Invece.... Meraviglia! Una frolla gustosa, croccante e profumata! Perfetta! Non si finisce mai di imparare...!


OCCHI DI BUE
con frolla di riso

ricetta tratta da Più Dolci  n°128 - ottobre 2010

300gr di farina di riso
130gr di amido di mais (io 100gr)
50gr di fecola di patate (io 80gr)
200gr di burro
180gr di zucchero 
50gr di uova (io 70)
1 limone

marmellata preferita o nutella
zucchero a velo



Disponiamo a fontana le farine, dentro ci mettiamo lo zucchero, il burro a pezzetti, la buccia di limone grattugiata, le uova. Impastiamo bene e formiamo un panetto, avvolgiamo in cellophane e mettiamo a riposare in frigorifero per almeno mezz'oretta.
Per fare questi biscotti avremo bisogno di due stampini rotondi: uno  di circa 5 cm di diametro e uno più piccolo, circa 2,5 cm.
Stendiamo la frolla allo spessore di 5 mm circa e con le formine ricaviamo 20  biscotti utilizzando il  solo stampino più grande e 20 biscotti ad anello, utilizzando lo stampino grande e asportandone il centro con lo stampino più piccolo.
Disponiamoli su due teglie con carta da forno. Inforniamo a 180° per 10-12 minuti, fino a leggera doratura.
Quando i biscotti saranno ben freddi, spalmiamo i biscotti interi con un cucchiaino di marmellata e adagiamoci sopra quelli con il buco, ottenendo così 20 biscotti accoppiati. Spolveriamo di zucchero a velo .












giovedì 21 febbraio 2013

Treccine lievitate soffici a colazione

In principio furono i doughtnuts di Tuki.... e fu amore al primo morso! Poi quell'impasto meraviglioso che nel forno diventa soffice e scioglievole come una nuvola è diventato Bomboloni golosi... e poi ancora Cartocci  ridondanti di crema pasticcera...e adesso queste semplici e profumate treccine, ideali per la colazione o la merenda dei bimbi, accompagnate da un bel bicchiere di latte....o farcite con marmellata o Nutella per diventare ancora più buone. Unico consiglio che mi sento di darvi è quello di gustare le treccine appena si raffreddano un pò  per assaporarle in tutta la loro sofficità.


 TRECCINE SOFFICI

per 10 treccine :
mezzo uovo 
110 ml di latte intero tiepido
30 g di zucchero semolato
75 gr di farina manitoba
150gr di farina 00
                                                         3,5 g di lievito di birra disidratato
50 g di burro a temperatura ambiente
mezzo cucchiaino di estratto di vaniglia
1 pizzico di sale

per spennellare:
un tuorlo+ qualche cucchiaio di latte
granella di zucchero

Sbattiamo l’uovo leggermente, preleviamone metà e uniamolo allo zucchero, al latte, alla vaniglia e al sale e montiamo bene (se avete la planetaria usate la frusta k). Aggiungiamo circa 2/3 della farina assieme al lievito, impastiamo fino a quando l’impasto non risulterà omogeneo quindi aggiungiamo il burro ammorbidito, precedentemente tagliato a cubetti, un pezzetto per volta, ed impastiamo (se abbiamo la planetaria mettiamo il gancio) fino a quando l’impasto non avrà assorbito tutto il burro, circa 5 minuti. Aggiungiamo la farina rimanente, un po’ per volta (non è detto che dobbiate finire tutta la farina), ed impastiamo fino ad ottenere un impasto lucido ed elastico, morbido ma non eccessivamente appiccicoso.

   Versiamo l’impasto sulla spianatoia leggermente infarinata e lavoriamolo brevemente, fino a quando non si attaccherà più alle mani. Trasferiamo l’impasto in un recipiente leggermente unto, copriamo con pellicola  e lasciamo lievitare per circa un ora. Stendiamo l’impasto ad uno spessore di circa 2 cm e con una rotella tagliapasta ricaviamo delle strisce larghe un cm e mezzo con le quali formeremo delle trecce che sistemeremo ben distanziate sulla teglia rivestite di carta forno. Lasciamo lievitare per almeno 40 minuti e spennelliamole con il tuorlo battuto col latte e cospargiamole con granella di zucchero. Cuociamo in forno a 200° per 8-10 minuti, fino a che non assumeranno un bel colore dorato.





lunedì 18 febbraio 2013

Per depurarci...facciamo lo yogurt? Senza yogurtiera....!

Passati i fritti carnascialeschi e i dolci cioccolatosi di San Valentino perchè non lasciarci andare a qualche giorno light... a base di frutta, verdura e naturalmente LUI... lo yogurt! In realtà io adoro lo yogurt, depurazione a parte, e ne mangerei a quintalate... e come me anche i miei figli (tranne lei...la solita acciughina....ma...) per cui mi è sempre balenata la voglia di provare a farmelo da me medesima.... ma il fatto di non avere lo spazio per l'ennesima caccavella ( la yogurtiera...) e in fondo nemmeno volerla avere, me lo sempre impedito. Fino a qualche giorno fa.
Sulla mia bacheca di FB appare un link di una certa Signora  molto, molto speciale. Si chiama Sonia ed è l'autrice di un blog altrettanto speciale che si chiama "Il pasto nudo". Sonia è una delle poche persone, blogger nello specifico, che parla, cucina, scrive e vive con una coerenza pazzesca. Lei non mangia o cucina o compra BIO...lei vive BIO... Il suo blog di cucina consapevole e ricchissimo di ricette che mai pensereste....dal decotto per la tosse alla ricotta fatta in casa a questo interessantissimo post ( che vi consiglio di leggere) proprio sullo yogurt che mi ha talmente entusiasmata da convincermi ad andare al supermercato seduta stante a comprare tutto il necessario per farmi lo yogurt in casa ...e senza yogurtiera! La ricetta che Sonia usa è tratta a sua volta da un altro blog che è una garanzia di qualità, quello di Paoletta di Anice e Cannella. Unica difficoltà: è richiesto l'uso di un termometro da cucina... anche se con l'esperienza si può capire la temperatura richiesta intingendo il dito nel latte.
Il risultato? Insperato! Sembra una magia.... e lo è agli occhi dei bambini! La mia Principessa Rock ha seguito tutto il procedimento e poi lo ha anche voluto assaggiare....Risultato???? Se ne è letteralmente innamorata! E' diventato la sua merenda preferita accompagnato dai cereali.Un miracolo se considerate che lei lo ha sempre evitato accuratamente perchè troppo acido per i suoi gusti. Praticamente in 10 giorni l'avrò fatto almeno 5-6 volte... un litro per esperimento. Si...perchè dopo averlo fatto la prima volta seguendo fedelmente la ricetta di Sonia, ho voluto verificare qualche dubbio e ho provato delle piccole varianti riguardo al tipo di latte e al tempo di produzione.
Ora vi lascio alla ricetta presa dal suo blog a cui seguono in rosso le mie annotazioni.
Alla prossima !


 YOGURT BIANCO

1 litro di latte intero fresco
2 cucchiai di yogurt intero bianco
un termometro da cucina
una copertina di pile

 
Accendete la lampada del forno.
Prendete una pentola d’acciaio e scaldate il latte a fuoco non troppo alto, deve arrivare quasi a bollire per un minuto circa, facendo quel sottile strato di panna.
Spegnete, lasciateci il termometro dentro e aspettate che la temperatura scenda a 38 (tra i 38 e i 40) gradi.
Intanto che aspettate prendete un barattolo di vetro da un litro a chiusura ermetica (tipo frigoverre...)  e metteteci dentro due  cucchiai abbondanti di yogurt.
Quando il latte avrà raggiunto la temperatura giusta, e non prima (altrimenti ustionereste a morte i batteri),  mettetene tre o quattro cucchiai nel barattolo dove avete messo lo yogurt e mescolate bene e accendete il forno a 50° per 60 secondi quindi spegnete . Aggiungete il resto del latte filtrandolo bene dalla panna che si è creata, chiudete il coperchio e mettetelo così com’è nel forno avvolto nella copertina di pile.

A questo punto non aprite più il forno almeno per cinque o sei ore, i batteri non vogliono essere disturbati e il vasetto non va mosso.
Trascorso questo tempo controllate: il latte sarà diventato un perfetto yogurt compatto, che migliorerà nel tempo man mano che lo farete.
Mettete subito in frigo, e ricordate sempre di lasciarne un paio di cucchiai per fare il prossimo.
Man mano che lo preleverete vedrete che nel vasetto si formerà un po’ di siero. Lasciatelo lì senza mescolarlo, oppure versatelo fuori (sembra che i gatti lo amino molto – io non ho ancora provato a darlo a ics – la micia di casa, ma è questione di minuti).
Questo tipo di yogurt si conserva una quindicina di giorni, ma finirà prima perché è veramente tutta un’altra cosa rispetto a quello comprato.




 NOTE: 
1) il gusto di questo yogurt è molto delicato e poco acido per cui sicuramente risulterà gradito anche a chi lo yogurt solitamente non lo ama. Per aromatizzarlo, visto che è naturale, quindi senza zucchero o frutta, potete usare la vostra marmellata preferita ( ....provate con un paio di cucchiai in un bicchierone), oppure potete dolcificarlo con il miele o lo zucchero e unirci i cereali, o il caffè freddo, o  farina di cocco, scaglie di cioccolato, frutti di bosco...insomma a voi la scelta!
2) Ho provato ad allungare i tempi di produzione fino a 10-12 ore ( lo faccio la sera per la mattina, così almeno non ho la tentazione di sbirciarlo ogni minuto...ahahah) ed è risultato ugualmente perfetto.
3) Ho provato a utilizzare il latte UHT sia intero che parzialmente scremato perchè più pratico da avere sempre in casa e lo yogurt non ne ha risentito nel sapore nè nella consistenza cremosa... solo il colore cambia un pò... è avorio e non bianco.










E ora buon divertimento!


venerdì 15 febbraio 2013

Torta "Primavera nel cuore" ...in pasta di zucchero

Cosa potere augurare se non la Primavera nel Cuore a una coppia che festeggia San Valentino? Questa torta è nata proprio con questo intento...
L'interno è un pan di spagna rosso con bagna all'alchermes e crema bianca al mascarpone e miele. E ora beccatevi tutte le foto!!!














giovedì 14 febbraio 2013

Piccoli cuori Sacher di S.Valentino e le 50 sfumature di...rosso.

Se la mattina prima di andare via prepari un buon caffè e glielo porti a letto, anche se sei in ritardissimo.... questo è AMORE!
Se disegni un cuore anche se sai di non sapere disegnare o le scrivi parole romantiche  anche se sai di non esserne capace.... questo è AMORE!
Se quando apri gli occhi al mattino sorridi e corri nel lettone ad abbracciare forte i tuoi genitori.... questo è AMORE!
Se lasci l'ultimo dolcino al cioccolato...o l'ultima patatina a tuo fratello perchè sai che lui ne va matto..... questo è AMORE!
Se  porti in spalla lo zaino pesante  di tua sorella, nonostante tu abbia anche il tuo, ma poi fai il duro con lei... rassegnati...questo è AMORE!
Se daresti la vita per vederli sorridere, se ruberesti per non fargli mancare nulla, se quando stanno male ti senti impotente.... questo è AMORE!

 Se fai questo o mille altre sfumature... di rosso, per un marito, una moglie, un figlio, un compagno, un amico, un genitore, un nonno, un vicino, uno sconosciuto.... non importa se sei bianco o se sei nero, omo o etero, cattolico o ebreo, credente o ateo....: questa festa è anche per te... !
BUON S.VALENTINO e tanto AMORE a tutti voi!






PICCOLI CUORI AL CIOCCOLATO

per la pasta Sacher ( presa da qui, in rosso le mie modifiche):

farina 10 gr  (omissis)
maizena 20gr (15gr)
burro 45gr
zucchero a velo 40gr (45gr)
cioccolato fondente 45 gr
farina di mandorle 15gr (30gr)
2 tuorli
2 albumi e mezzo
un cucchiaiono  di lievito
inoltre
marmellata di mandarini
caramello

 Per la glassa: 100gr di cioccolato fondente
100gr di panna

per decorare: granella di nocciole
farina di cocco
cuori di cioccolato

Montiamo il burro morbido con 25 gr di zucchero a velo, uniamo i tuorli uno alla volta, quindi il cioccolato fuso e intiepidito e il  mix di farina, maizena e lievito. Montatiamo gli albumi con il rimanente zucchero e uniamo delicatamente la meringa al composto al cioccolato, mescolando con una spatola dal basso verso l'alto. Versiamo negli stampi (io in silicone) e inforniamo a 170° per circa 25 minuti (prova stecchino). 
Intanto preparare la glassa, facendo sobbollire la panna, quindi versiamola in una ciotola dove avremo spezzettato il cioccolato e mescoliamo bene con una frusta fino a che non si scioglie completamente . 
Sformiamo i cuori e facciamoli intiepidire, tagliamo via l'eccesso di pasta ( si gonfiano parecchio e fuoriescono un pò dallo stampo) tagliamoli a metà e spalmiamone 4 con la marmellata e 4 con il caramello, copriamo con le corrispondenti metà e glassiamo: i cuori con marmellata saranno decorati appoggiandovi sopra un cioccolatino a cuore e della farina di cocco, quelli al caramello invece con granella di nocciole e briciole della stessa pasta sacher che ho ricavato da quella sbordata dagli stampi .










Con questo post partecipo al contest di Valentina  del blog l'Aroma del caffè.

Contest "La Cucina del Cuore"!!!!!

lunedì 11 febbraio 2013

Tigre presenta: "A cena con La Pina e Diego"

Chi non ha mai sentito in tv quello spot di un famoso formaggino che faceva più o meno così : "...Quel buon sapore...di Emmenthal svizzero....la tradizione...ed un tocco in più!"???? Ve lo ricordate ???? Io lo canticchiavo sempre da ragazzina perchè mi piaceva quel ruggito che seguiva alla fine di ogni jingle e così approfittavo per saltare addosso al mio fratellino più piccolo....ahahah


Il formaggino Tigre fa parte dei miei ricordi e sicuramente anche di molti di voi... ma oggi ritorna alla grande e accanto al famosissimo gusto Classico di emmenthal svizzero (ehehehe) potremo trovare nei nostri supermercati di fiducia anche altri due gusti: Creamy, dal gusto delicato e cremoso, e Selection, caratterizzato da un mix  dei migliori formaggi svizzeri.
Ma le novità non finiscono qui. Formaggino Tigre, per festeggiare la nascita di questi due nuovi prodotti ha lanciato un concorso veramente singolare , dal titolo "A cena con La Pina e Diego". Indovinate chi sono i due del titolo....!? Beh...Di La Pina ce n'è una sola! E Diego la segue a ruota.... Insomma una cena con due dei più popolari speaker di Radio Deejay non capita certo tutti i giorni...!
Come partecipare?Facilissimo! Basta collegarsi al sito Tigre (www.tigreitalia.it ) o alla Pagina Facebook (http://www.facebook.com/FormaggioTigre) e compilare un questionario rispondendo a una serie di domande sulla vostra serata a tema ideale e proporre una ricetta creativa che abbia tra gli ingredienti uno dei prodotti Tigre, un mood e un outfit relativo. Se ad esempio amate il Giappone potreste proporre una festa a tema in cui ci si veste tutti con i bellissimi kimoni, si mangia il sushi e magari ci si disegnano persino gli occhi a mandorla!
Alla fine del contest i vincitori si aggiudicheranno una cena in cui potranno realizzare il tema proposto e divertirsi da matti con La Pina e Diego e la serata sarà trasmessa sui canali web.
Non perdete dunque questa simpatica opportunità e partecipate subito....Ci sarà da divertirsi!
Alla prossima!


Articolo sponsorizzato

giovedì 7 febbraio 2013

Cartocci siciliani (...o quasi) al forno

 Buon giovedì grasso a tutti!
Dopo le Chiacchiere senza glutine e i Macarons Arlecchino oggi un dolce di una delizia unica, ispirato a un dolce della tradizione siciliana, il Cartoccio . Tradizione vuole che il Cartoccio, fatto di pasta da rosticceria, venga fritto, cosparso di zucchero e farcito di crema alla ricotta.
Dopo la mia esperienza con le Chiacchiere OVVIAMENTE ho chiuso con la frittura (almeno per quest'anno ahahahah) per cui per il mio Cartoccio ho utilizzato una pasta briosciosa che può andare in forno e al posto della ricotta, una crema pasticciera all'arancia. Che dire? Estasi delle papille gustative... anche senza friggere!



CARTOCCI al forno

per la crema pasticciera all'arancia:
250 g di latte
1 uovo
75 g di zucchero
30 g di amido di mais
                                                                     buccia di arancia

per 12 cartocci:
mezzo uovo 
110 ml di latte intero tiepido
30 g di zucchero semolato
75 gr di farina manitoba
150gr di farina 00
                                                         3,5 g di lievito di birra disidratato
50 g di burro a temperatura ambiente
mezzo cucchiaino di estratto di vaniglia
1 pizzico di sale

per decorare:
burro fuso
zucchero semolato


Prepariamo la crema : facciamo sobbollire  il latte in un pentolino con la buccia d'arancia.  Montiamo l'uovo con lo zucchero, uniamo l'amido,  e poi il latte intiepidito a filo. Rimettiamo tutto sul fuoco e mescolando sempre, facciamo rapprendere la crema (ci vorranno pochi minuti). togliamo via dalla crema la buccia e versiamola in una ciotola. Copriamola con della pellicola a contatto e lasciamola raffreddare.

 Per i cartocci : sbattiamo l’uovo leggermente, preleviamone metà e uniamolo allo zucchero, al latte, alla vaniglia e al sale e montiamo bene (se avete la planetaria usate la frusta k). Aggiungiamo circa 2/3 della farina assieme al lievito, impastiamo fino a quando l’impasto non risulterà omogeneo quindi aggiungiamo il burro ammorbidito, precedentemente tagliato a cubetti, un pezzetto per volta, ed impastiamo (se abbiamo la planetaria mettiamo il gancio) fino a quando l’impasto non avrà assorbito tutto il burro, circa 5 minuti. Aggiungiamo la farina rimanente, un po’ per volta (non è detto che dobbiate finire tutta la farina), ed impastiamo fino ad ottenere un impasto lucido ed elastico, morbido ma non eccessivamente appiccicoso.
   Versiamo l’impasto sulla spianatoia leggermente infarinata e lavoriamolo brevemente, fino a quando non si attaccherà più alle mani. Trasferiamo l’impasto in un recipiente leggermente unto, copriamo con pellicola  e lasciamo lievitare per circa un ora. Stendiamo l’impasto ad uno spessore di circa 2 cm e con una rotella tagliapasta ricaviamo delle strisce che avvolgeremo ai cannelli unti leggermente di burro e  sistemeremo ben distanziati sulla teglia rivestite di carta forno. Lasciamo lievitare per almeno 40 minuti e cuociamo in forno a 200° per 8-10 minuti, sempre con occhio vigile. 
   Una volta cotti, liberiamo i cartocci dai cannelli con molta attenzione, spennelliamoli con  burro fuso e passiamoli in abbondante zucchero semolato, quindi mettiamo la crema pasticciera in una siringa per dolci e riempiamo ben bene i cartocci.












lunedì 4 febbraio 2013

Macarons Arlecchino....e il Carnevale continua!

Il vestito di Arlecchino

Per fare un vestito ad Arlecchino
ci mise una toppa Meneghino,
ne mise un’altra Pulcinella,
una Gianduia, una Brighella.
Pantalone, vecchio pidocchio,
ci mise uno strappo sul ginocchio,
e Stenterello, largo di mano
qualche macchia di vino toscano.
Colombina che lo cucì
fece un vestito stretto così.
Arlecchino lo mise lo stesso
ma ci stava un tantino perplesso.
Disse allora Balanzone,
bolognese dottorone:
“Ti assicuro e te lo giuro
che ti andrà bene il mese venturo
se osserverai la mia ricetta:
un giorno digiuno e l’altro bolletta!”.


"G.Rodari"

E il Carnevale continua con questi macarons ispirati alla maschera più amata da grandi e bambini: fondo bianco, codette multicolori... E la farcitura? Semplice e golosa...una ganache al cioccolato fondente.
I macarons li ho fatti con il tappetino in silicone che dopo una travagliata gestazione è arrivato finalmente nelle mie mani grazie all'opera di ricerca instancabile del mio caro amico Giuseppe, che ha girato mille negozi per trovarmelo (GRAZIE ANCORA!). L'uso del tappetino ha reso i macarons esteticamente più belli perchè finalmente tutti  uguali e con la stessa circonferenza... la cosa però che non mi ha convinto perfettamente è la cottura...in quanto la base è rimasta umida, cosa che con la carta da forno non succede. Dovrò probabilmente appoggiare la placca più in basso, vicina alla base  del forno anziché a metà altezza come invece sono solita fare quando uso la carta forno. Vedremo...intanto si accettano consigli da chi ha già usato il tappetino. Grazie.



           MACARONS ARLECCHINO


Per i gusci ho usato la ricetta-base di Alice

2 albumi "vecchi" di 3 giorni
80g mandorle
120g zucchero a velo
50g zucchero Zefiro
un pizzico di sale
codette di zucchero colorate

per la ganache:
100gr di cioccolato fondente
100gr di panna 
10gr di burro




- Tritare molto bene le mandorle aggiungendo mano a mano lo zucchero a velo un cucchiaio alla volta . Setacciare poi la polvere ottenuta in una ciotola.
- Montare gli albumi con un pizzico di sale aggiungendo lo zucchero semolato in 3 parti per formare una meringa ben ferma.
- Aggiungere alla meringa il mix di mandorle+zucchero a velo e mescolare cautamente dall'alto verso il basso per non smontare il composto.
- Versare in una tasca da pasticceria con la punta tonda liscia da circa 1 cm.
- Formare sul tappetino o carta forno i macarons ben distaccati perchè poi si espandono, cospargerli con le codette di zucchero e lasciarli riposare all'aria per circa 30 min.
- Infornare per 15 min circa a 150°C su una teglia appoggiata su un'altra teglia da forno per avere un doppio fondo (questo serve per avere l'impatto di calore e far formare la classica coroncina del macaron) e lasciar raffreddare completamente prima di staccarli.

Per la ganache: mettiamo a bollire la panna quindi spegniamo il fuoco e versiamoci dentro il cioccolato grattugiato grossolanamente, mescoliamo vigorosamente per fare sciogliere il cioccolato, uniamo il burro e facciamo raffreddare completamente, quindi montiamo la crema per renderla spumosa e usiamola per riempire  un sac à poche e farcire i macarons.