Considero Luigi Pirandello il padre del teatro moderno, ma ancor più un innovatore del pensiero a tutto tondo. E' da sempre, tra i moderni, lo scrittore che più ho amato ( e amo...) per la sua estrema sensibilità e arguzia nel capire l'Uomo e il suo universo più intimo.
Per Pirandello nulla è come appare... ogni dato che noi attraverso i nostri sensi percepiamo è puramente soggettivo, per cui non esiste una verità oggettiva, ma una verità formata dalle mille sfaccettature che ognuno di noi coglie attraverso la propria sensibilità. Anche l'individuo non è un essere definito oggettivamente, ma un microcosmo di personalità che si mostrano agli altri in maniera sempre diversa a seconda delle circostanze, mostrando quindi agli altri una proiezione di noi stessi che spesso è condizionata dal contesto che ci circonda. Per cui ognuno di noi è UNO, ovvero come si sente di essere nella proprio completezza, ma è anche CENTOMILA... ovvero tutte le sfaccettature che mostra agli altri... Non accettare questa verità equivale a una frammentazione dell'io e alla conseguente perdita della propria personalità... per cui da uno si diventa NESSUNO.
Quanto è sottile il confine tra l'UNO e i CENTOMILA... ! Accettare, non accettare.... SI, NO.... In ognuno è custodito questo segreto ma spesso lo ignoriamo volontariamente o peggio, ci pieghiamo ad esso, perchè così è più facile conviverci. C'è chi invece lo accetta consapevolmente e lo libera e la società lo chiama "pazzo".... o "artista".
BORDERLINE... linea di confine.... è questo il titolo che ho deciso di dare alla nuova opera del maestro Stefano Bianco, perchè osservandola bene mi ha riportato alla mente Pirandello e le sue teorie (anzi, mi scuso per l'involontaria lezione di letteratura...ma, ormai lo sapete, la prof che c'è in me ogni tanto riemerge di prepotenza...ahahah). C'è l'UNO che viene "affettato" dal coltello delle convenzioni sociali in CENTOMILA individui.
Abbinare una ricetta non è stato semplice...per cui sono partita da un ingrediente...anzi due.
La cipolla è da sempre simbolo di una molteplicità di pelli, di facce.... ne togli via una e ne trovi subito un'altra...lo stesso dicasi per il cavolo. Così li ho abbinati in un piatto veramente semplice che contrastasse invece con la complessità dell'opera.
Per cui, buon appetito, buona riflessione e buon inizio di Quaresima.
VELLUTATA DI CAVOLO ROSSO
con cipolla di Tropea
Mezzo cavolo rosso
una cipolla di Tropea
olio extravergine d'oliva
sale, peperoncino
Puliamo il cavolo rosso e tagliamolo a listarelle. Facciamo lo stesso con la cipolla e affettiamola non troppo finemente. Mettiamo tutto in un tegame basso, insieme all'olio, al sale e a un pizzico di peperoncino. Cuociamo a fiamma bassa e con coperchio, aggiungendo mezzo bicchiere d'acqua se serve. Portiamo a cottura e frulliamo il tutto con il minipimer. Per renderla più goloso possiamo aggiungere qualche cucchiaio di panna da cucina, ama io la preferisco semplice. Serviamo in coppette calda e accompagnata da crostini.
letteratura, arte e cucina...ma siete diventate bravissime, come farò a scegliere????
RispondiEliminaGrazie ancora!
bellllisssimi colori tesoro :)
RispondiEliminaCome sempre senza parole!!!! Eccezionale!!
RispondiEliminaComplimenti per l'interpretazione dell'opera e l'abbinamento del piatto.
RispondiEliminaciao loredana
Cara Fujiko, tanto piacere! Mi chiamo Doris, mi sono aggiunta ieri tra i tuoi lettori..ti ho scoperta grazie al censiblog ( gran bella idea!!!) e da allora sono una tua lettrice fissa! Complimenti per tutto!
RispondiEliminaSe ti va di passare a trovarmi mi farebbe tantissimo piacere!
Ciao, a presto
Doris
Questa e'una ricetta che devo provare! Sembra davvero buona e poi il colore della zuppa e' davvero speciale!
RispondiEliminaChe colori! Rimango sempre affascinata da ciò che le opere di stefano possono ispirare... complimenti!
RispondiEliminaCara Fujiko, complimenti per il tuo bellissimo blog.... è uno dei più raffinati e curiosi, dove oltre a delle delizie culinarie si trovano anche degli ottimi spunti di riflessione. Grazie di condividere tutto ciò con noi.
RispondiElimina