La pesca del pesce spada ha radici antichissime: sembra risalga addirittura alla preistoria. Polibio, illustre viaggiatore e storico greco vissuto nel II sec. d.C., è uno dei primi testimoni oculari della pesca del pesce spada e ne descrive le modalità che rimarranno fedeli per secoli: una barca a remi, il luntri, dotata di un albero su cui un marinaio fa da vedetta, avvista il Pesce e con la forza delle braccia di due rematori, parte all'inseguimento. Sulla prua il lanciatore è pronto con la sua arma: una lunga lancia che finisce con un arpione, pronto a scagliare il colpo fatale. Ma il Pesce diventa umano: sente, vede, capisce. La pesca diventa una lotta tra pari. Il pescatore è cosciente del fatto che la vittoria nei confronti del suo nobile avversario sarà frutto non solo della propria abilità, ma del fatto che come uomo è destinato ad essere eterno vincitore... ma questo non sminuisce affatto il rispetto e il timore per il valoroso antagonista.
Ancora oggi la pesca avviene con le stesse regole e con lo stesso spirito. La tecnologia ha mutato il luntri in un’imbarcazione più moderna, la passerella. Si tratta di un peschereccio dotato di un lungo rostro di circa 35m su cui il lanciatore continua a sostenere la sua perenne sfida che si tramanda da padre in figlio e di un albero di 30 metri dove c'è la vedetta. Le forti braccia dei rematori sono state sostituite dai cavalli dei potenti motori, ma lo spirito di chi fa questo mestiere è rimasto immutato.
Da aprile a giugno il pesce spada vive la stagione dell'accoppiamento e segue la propria compagna nelle coste calabresi, dove viene a deporre le uova. Il pesce innamorato diventa vulnerabile: il maschio è fedele alla propria femmina, fino alla morte. Per questa debolezza viene catturato con l'astuzia: lo spada viaggia sempre in coppia e il pescatore lo sa. Punta prima alla femmina: la colpisce e la lascia in mare perchè il maschio, sentendone l'odore non si allontanerà dalla propria compagna e diventerà facile preda, vittima della sua stessa natura.
Oggi per voi una ricetta che esalta una delle parti più pregiate di questo pesce: 'u cciuffu ovvero la parte anteriore della testa, immediatamente sopra gli occhi, le cui carni sono più grasse dei tranci, ma anche più morbide e saporite. Durante il feudalesimo il ciuffo e la "bbotta", il punto in cui si l'arpione si conficcava con la carne del pesce, erano diritto esclusivo del barone. Con il tempo e la caduta dell'istituzione feudale, queste venivano date a turno a ogni componente della ciurma e il pesce veniva venduto privo di tali parti. Oggi, nell'epoca del benessere e della modernità, le giovani generazioni di pescatori non sempre rispettano queste tradizioni e sul bancone della pescheria il pesce si può trovare integro.
LINGUINE CU' CCIUFFU RU PISCI SPATA
500 gr di pesce spada (ciuffo)
800gr di sugo di pomodoro
una cipolla di Tropea
olio EVO
sale, peperoncino, basilico
In un tegame capiente mettiamo a scaldare un paio di cucchiai d'olio e facciamo abbrustolire i pezzi di pesce da entrambi i lati, uniamo la cipolla tritata finemente e appena si colora versiamo il sugo di pomodoro, saliamo, uniamo il basilico fresco e il peperoncino e facciamo cuocere a fuoco basso per un'ora circa. Il profumo di questo sugo è indescrivibile... è un'armonia di aromi che si sprigionano dal tegame e si diffondono per tutta la casa e...oltre! Portiamo a cottura le linguine e scoliamole bene.Condiamole con abbondante sugo e qualche pezzo di pesce. Buona scarpetta!
Con questa ricetta partecipo con immenso piacere al contest di Pecorella di Marzapane.
Ma che meraviglia *_* non conoscevo il modo di indicare u cciuffu! Questa pasta sarà strepitosa ed io sono davvero lieta della tua partecipazione alla mia raccolta, grazie! Sei bravissima e quel bicchierino di vinello bianco, beh ci starebbe proprio ora da sorseggiare come aperitivo ^_^
RispondiElimina..rassandindi na furchettataaaa!!!!
RispondiEliminaE la canzone di Modugno? La conosci? "U pisci spada, storia d'amuri" ogni volta che sento le parole ho la pelle d'oca! Hai descritto, come sempre, in maniera impeccabile, la fedeltà e la debolezza di questo animale...così come hai raccontato un piatto degno di un re!
RispondiEliminaun bacione!
strepitosa questa pasta! fa davvero gola!
RispondiEliminaE' davvero una delizia questa pasta... bellissima anche la foto! Un bacione!
RispondiEliminaPiatto stellato! Complimenti Angela...bellissima anche la foto...:-)
RispondiEliminaInteressante post, davvero commovente la fedeltà del pesce spada per la sua femmina. Succulente e profumate le tue linguine... veramente brava, un bacio
RispondiEliminaPenso che le tue linguine vanno benissimo così, li preferisco al mio sughetto... Ottimo. Ciaoooo.
RispondiEliminaQuando mi piacciono le storie! E la ricetta ovviamente...
RispondiEliminaCiao Fujiko. Fantastica ricetta che evidenzia la tua perfetta conoscenza da gourmet della materia. Ti seguo da un pezzo ma chissà come mai non ti avevo ancora messo nel mio blogroll!? Adesso ho provveduto così ti tengo d'occhio meglio.
RispondiEliminaPensa che è il pesce prediletto da Lorenzo. ne mangerenbbe tanto tutti i giorni.
RispondiEliminama dopo questa storia, di questo amore e della sua fedeltà...chissà se riuscirò a mangiarlo ancora.
un baciotto!
Ma un Pesce Spada medio riesce a dare 500gr di ciuffo? Sinceramente ho sempre visto la testa del Pesce spada bella integra e separata dal resto del pesce e spesso il pesce non era un Pesce Spada. L'altro giorno era uno squalo ed i vigili interpellati mi hanno confessato di non essere in grado di distinguerli. Ciao e complimenti per tutto, ora ti ho conosciuta e proverò a seguirti.
RispondiEliminaDirei proprio di si simpaticissimo Mimmo! Il ciuffo comincia dalla parte anteriore della testa e prosegue lungo il collo o "scuzzetta" quindi ce n'è da comprare! Poi qui a Scilla gli spada hanno "pezzature" abbastanza grosse...:)e hanno ...la spada...quindi non corriamo il rischio di confonderli con gli squali...ihihihihi....:)
RispondiEliminadevono essere deliziosi ^_^ complimenti
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