Gli anni dell'università sono stati i più belli, anche se la vita di studente fuori sede non è esattamente rose e fiori: devi studiare, seguire i corsi, pulire la casa, cucinare, fare la spesa... essere autonomo insomma. Avevo 19 anni anni e partivo la mattina alle cinque di ogni lunedì...sola in quelle carrozze così squallide dei treni a scompartimenti separati. Non c'erano ancora i cellulari, così mi chiudevo dentro e col cuore che mi batteva a mille aspettavo che si arrivasse in una stazione dove sapevo sarebbe salito qualche amico. Mi ricordo il primo impatto con le lezioni in aula: ti rendi conto di essere trasparente, tutt'altra cosa dal liceo dove ci si conosce tutti. Fortuna che l'anno da matricola passa in fretta, si stringono amicizie e si condividono esperienze che ti porterai sempre nel cuore: Danila, la mia prima amica, compagna di appartamento per un anno ma nel mio cuore per sempre: è stata testimone alle mie nozze! Quante risate quando finivamo i soldi e l'ultimo giorno prima di tornare a casa ci facevamo dei panini improbabili con quello che raccattavamo in dispensa!.... Anna ovvero la mia dietologa ideale....per buttare giù qualche chilo, yogurt e cereali per cena...ma mentre studiavamo Nutella ...perchè ci apriva la mente! La sera io mi addormentavo mentre lei parlava, parlava, parlava....ihihih...a un certo punto mi chiamava e quando si accorgeva che io non rispondevo perchè dormivo mi tirava un calcio sotto le coperte e si girava dall'altro lato!... Bettina, la nostra cuoca, era capace di inventarsi con niente delle cose deliziose e cuoceva al forno con due padelle su una piastra elettrica...fantastica! Poi c'erano Antonietta e la piccola Simona, sua sorella e nostra mascotte... quanti momenti abbiamo condiviso: risate, pianti, delusioni, incomprensioni, paure, ansie, gioie e...diete selvagge... abbiamo steso le mutande in bagno sullo stesso filo, abbiamo fatto la lotta per chi dovesse fare la doccia per prima e lavato i piatti l'una dell'altra. E' stato bellissimo crescere insieme e condividere un periodo così delicato e particolarmente importante.
Ancora oggi ci sentiamo, con alcune siamo riuscite a rivederci dopo anni e ci siamo riabbracciate tra le lacrime. Ci siamo sposate, abbiamo fatto figli, alcune di noi sono professioniste, altre mamme e casalinghe, ma in tutte è rimasto quel ricordo immutabile degli anni insieme...i migliori anni della nostra vita.
Dedico questa ricetta alle mie amiche di università e a tutti gli studenti, fuori sede e non, che ogni giorno cercano di cambiare un pò il mondo....
CASARECCE MM (melanzane e mozzarella!)
300gr di casarecce GAROFALO n° 88
un barattolo di polpa di pomodoro a pezzettoni
una melanzana
olio EVO, cipolla, peperoncino, basilico o origano
mezza mozzarella
per 4 persone
Quindi prima di tutto mettiamo a bollire l'acqua per la pasta.
Prendiamo la melanzana, la laviamo bene e la tagliamo a dadini, senza togliere la buccia e la passiamo per qualche minuto in una padella antiaderente ben riscaldata, la saliamo e la facciamo abbrustolire e la mettiamo da parte. In quella stessa padella versiamo qualche cucchiaio d'olio, la cipolla tritata e la polpa di pomodoro, aggiustiamo di sale, aggiungiamo il peperoncino e gli odori e facciamo cuocere per 10 minuti. Intanto l'acqua bolle e versiamo la pasta nel tegame e portiamola a cottura. Torniamo dal nostro sughetto , uniamo al pomodoro le melanzane e facciamo comporre per qualche minuto, quindi spegniamo la fiamma.
Scoliamo bene la pasta e tuffiamola in padella, mescoliamo bene, uniamo la mozzarella tagliata a cubetti , mescoliamo ancora e pappiamo!
Dimenticavo di dirvi che questa pasta ha un grande vantaggio... è così buona che non c'è bisogno di lavare i piatti....è autopulente....ahahahaha!
Con questo post partecipo al contest di Cleare e Pasta Garofalo " Pasta degli studenti con 5 ingredienti".
Che bel post e che bella ricetta.
RispondiEliminaBrava.
Un abbraccio e una buona giornata.
Fausta
bellissimo post e ottima ricetta, complimenti anche per le foto, in pratica complimenti per tutto!
RispondiEliminapure iooo pure ioooo però la lode la sentii benissimo, non so come mi son contenuta a non urlare e saltellare...
RispondiEliminaottimo piatto studentesco. smaackkk prof
che nostalgia che mi hai fatto venire....:)
RispondiEliminae che bava...eheheehh...
...mi pariva che ci fossero troppi "garofali" in giro.. :P
RispondiElimina..alla riggetta però manca ancora qualcosa.. la 'nduja!!!
Che meraviglia, una pasta come questa ti rimette al mondo!!! Brava, Olga
RispondiEliminaGrazie di essere passati di qua....Tato...la nduja la metteresti anche sulla macedonia...! Cmq la ricetta prevede solo alcuni ingredienti...tra cui i garoffali!:D
RispondiEliminaBella ricetta Fujiko!:D
RispondiEliminae il racconto è bellissimo, ^_^
complimenti per la lode e per questo gustosissimo primo!!! sto sbavando sul monitor! :-D bacioni!
RispondiEliminaConcordo, anche per me gli anni dell'università sono stati i migliori!!! Che esperienza:-))) Buonissima la pasta:-)))
RispondiEliminaChe bel post! Spero ci siano davvero studenti che sperano di cambiare il kondo..qui mi sembra che molti si sian rassegnati e pensino solo agli affari loro!! Grazie per la ricetta e per la precisione!
RispondiEliminaBello, bellissimo questo post!
RispondiEliminaE belle anche 2 foto, la prima (altamente significativa, con i libri in secondo piano ma sempre lì presenti a ricordare che dopo la pappa si ricomincia) e l'ultima (posso dire stile ziopiero, col cibo offerto direttamente dallo schermo?)
:))
Brava!!!
Spelndide immagini, mettono allegria...
RispondiEliminaCiao Fijiko, ho scoperto il tuo blog partecipando al Contest di Cleare (ed usando il tuo stesso formato di pasta, che io adoro), e lasciandomi cullare dai ricordi come te. Ti seguirò con molto piacere. Un abbraccio, Pat
RispondiEliminaDavvero un bel post questo...
RispondiEliminaAdoro leggere queste esperienze di vita vissuta e mi dispiace sempre un po' di non averle vissute... la complicità e l'amicizia tutta al femminile mi è sfuggita in questa vita...
Buon fine settimana..
ciao, è la prima volta che capito nel tuo blog... e mi sono commossA nel leggere questo post perchè anch'io sono una studentessa fuori sede.. lo sono adesso, in questo mio presente che come tu dici è fatto di lacrime e sorrisi, sacrifici e sforzi così quotidiani da essere leggeri. In questo mondo adulto in cui ancora adulti non possiamo chiamarci. Trasparenti... mi ha colpita questa tua scelta lessicale perchè è identica a quella che ho fatto io una volta approdata all'università per descrivere come mi sentivo.
RispondiEliminaCucinare è un gesto imprescindibile di questa mia vita universitaria... dai miei fornelli passa tutto, tutta la nostalgia di casa, la voglia di rendere felici quelli che con me condividono questo percorso, lo sconforto di un momento, la spensieratezza di un altro. Non dimenticherò mai la cucina di questa casa perchè è un laboratorio dove ho imparato a cucinare e soprattutto a vivere.
Grazie per questo post
Ciao
Splendido post, commovente davvero: dentro le tue parole c'è un po' di tutti noi, studenti fuori sede che hanno imparato e imparano a diventare grandi.
RispondiEliminaComplimenti per il terzo posto nel contest, sono arrivata a te proprio tramite il contest di Cleare e Pasta garofalo!
Francesca di SINGERFOOD & CHICCHERIE
http://singerfood.blogspot.com/
Da oggi ti seguiamo anche noi! ;)
Bella ricetta!!! Ma il tuo racconto mi ha davvero fatto emozionare.
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