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giovedì 29 dicembre 2011

Fioretto per l'anno nuovo.... ma di mais! E buon 2012...

Forse non tutti sanno che.... io sono celiaca.
Forse non tutti sanno che.... io sono una celiaca asintomatica.
Forse non tutti sanno che.... io sono una celiaca asintomatica che non ha dolori se mangia glutine e che quindi ogni tanto addenta con  nonchalance un biscottino glutinoso.... o assaggia un pezzettino di pane.... o una forchettata di pasta vera. Ecco. L'ho detto.
Dopo questo outing tutti penserete cose del tipo... Ma sei pazza???? Anzi, no sei scema????!!!!.... Oppure.... Sei un'irresponsabile!...Non si scherza con la salute!
Beh questo lo so anch'io ... e spesso ho pensato che forse Dio è stato troppo buono con me... e mi doveva fare stare male ogni volta che mangio glutine... così non mi convincevo di avere sviluppato una sorta di anticorpo fantasma per cui poter osare le mie piccole trasgressioni..... Non che io voglia giustificarmi... ma credetemi: è veramente dura non cedere mai... soprattutto quando cucini con passione perchè ami il cibo.
Quindi ho deciso, come chi vuole smettere di fumare, di fare un fioretto per il nuovo anno: non farò più sgarri alla dieta.... cercherò di pensare più a me, di curare la mia alimentazione e non trascurarmi più, mettendomi nella condizione dell'assaggio pericoloso.
E allora al grido di "anno nuovo vita nuova", ho deciso di partecipare al contest di Giulia dedicato alla farina di mais, creando una ricetta assolutamente e completamente senza glutine. La farina di mais (o fioretto), insieme a quella di riso e  grano saraceno sono delle farine "naturalmente" senza glutine e che quindi possono essere mangiate anche dai celiaci senza problemi.
Dedico questa torta squisita  a tutti i "cattivi" celiaci come me, con la speranza che questo nuovo anno ci faccia capire quanto sia importante "volerci bene" a tavola, e a tutte le amiche blogger celiache (da Olga a Stefania, da Anna Lisa a Simonetta) che ogni giorno testimoniano con il loro impegno che si può mangiare bene anche senza glutine !

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CROSTATA RUSTICA DI MAIS
con crema rico-arancia

per la frolla di mais montata:
180gr di farina di mais fioretto
45 gr di farina di riso o  farina senza glutine ( tipo farina B.Aglut)
150gr di olio di semi di mais
75 gr di zucchero a velo consentito
mezzo cucchiaino di lievito
un uovo 
qualche cucchiaio di latte 

per la crema rico-arancia:
250 gr di ricotta
1 uovo
2 cucchiai di zucchero
acqua di fiori d'arancio
2 cucchiai di panna
scorza d'arancia


Montiamo l'uovo con l'olio, quindi uniamo a cucchiaiate la miscela composta da farina di mais, farina senza glutine, zucchero e lievito. La frolla dovrà avere una consistenza piuttosto morbida, perchè dovrà passare dalla bocchetta del sac à poche... se fosse troppo dura, uniamo due o tre cucchiai di latte. Facciamo riposare e intanto prepariamo la crema: lavoriamo la ricotta con lo zucchero, uniamo l'uovo leggermente sbattuto, la panna, la scorza d'arancia, la marmellata e l'acqua di fiori d'arancio e mescoliamo bene.
Imburriamo e infariniamo una teglia rotonda da 22, quindi mettiamo l'impasto nel sac à poche con bocchetta liscia e siringhiamo il composto a cerchi concentrici sul fondo dello stampo e sui lati. Versiamo la crema rico-arancia e completiamo la crostata con la classica griglia e il contorno ottenuto sempre con il sac à poche con una bocchetta a stella e non troppo grossa.
Inforniamo a 200° per 10 minuti, quindi abbassiamo a 180° e continuiamo la cottura per altri 20 minuti.
Sforniamo, facciamo raffreddare e conserviamo in frigo per un paio d'ore prima di gustarla.


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Con questa ricetta partecipo al contest di Giulia di "Love at first bite".













Concludo facendo a tutti voi i miei migliori auguri per un nuovo anno veramente NUOVO.... sperando che cambi finalmente qualcosa e che questa tristezza  e queste difficoltà siano spazzate via da una ventata di fresca  speranza per un futuro degno del nostro glorioso passato.
Con affetto
Fujiko

mercoledì 28 dicembre 2011

Agnese Malatesti: una blogger alla corte di Masterchef.

Ci siamo conosciute in occasione del raduno a Castellammare per Gente del Fud e mi ha conquistata da subito. E' l'autrice, insieme ad Antonietta Ulivieri Moretti,  del foodblog più simpatico del web. Le sue curiose "faccine" hanno conquistato l'affetto e la simpatia dei telespettatori di Masterchef ( a proposito, vi ricordo il secondo speciale proprio stasera su Cielo alle 21,00!).  Per lei e solo per lei ogni mercoledì sera i miei figli avevano il permesso per guardare la tv fino alle 23,00 e fare il tifo per "l'amica di mamma". E' vulcanica e travolgente in cucina quanto lo è nella vita.
E' un grande onore, ma soprattutto una grandissima gioia, per me ospitare all'interno del mio blog lei, "la broccoletta alla corte di Masterchef": Agnese Malatesti!

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per gentile concessione di Masterchef Italia



  1. Agnese come, quando e dove inizia la tua passione per la cucina? E l'avventura della “Banda dei Broccoli”, il tuo blog?
    La mia passione per la cucina è nata quando ero molto piccola. Passavo molto tempo con mia nonna, una grande cuoca, che tra le altre cose faceva il pane ed è stato il pane a “stregarmi”. Ero affascinatissima dalla magia della lievitazione, pensavo che mia nonna avesse dei poteri magici, così stavo sempre attaccata alla sua gonna per imparare i suoi trucchi, pensa tutti i miei ricordi su mia nonna sono legati a profumi di cibo.
    Il blog è nato durante una cena, io e Anto (Antonietta Ulivieri Moretti, coautrice della Banda dei Broccoli n.d.r.) , entrambe stressatissime dal lavoro in quel periodo, abbiamo pensato di creare il nostro piccolo mondo dove, attorno la cucina, ruotano tutte le altre nostre passioni: la musica, il cinema, il teatro, l'arte. Tutto quello che ci fa stare bene è tenuto insieme dal cibo. Nel blog ci raccontiamo, raccontiamo la nostra vita, ci allontaniamo per un po' dal quotidiano frenetico e stressante. Il nome“La Banda dei Broccoli” nasce parafrasando il titolo di un libro di J.Coe “La banda dei brocchi” che c'è piaciuto tanto.

  2. Cosa ti ha spinto a partecipare a Masterchef?
    È stato davvero un caso, pensa che io non ho la tv, quindi non avevo visto spot e cose del genere. In quel periodo però stavo seguendo un corso di cucina e la direttrice mi spinse a inviare la domanda. Ho riempito e inviato il questionario l'ultimo giorno utile.

  3. Sono curiosissima …. Raccontami come si sono svolte le selezioni...
    Per prima cosa ho fatto un colloquio telefonico, poi le selezioni romane con un piatto provato a casa una decina di volte, penso che Anto non ce la facesse più ad assaggiare i vari esperimenti di “Insalatina di spigola disidratata con uva, panna acida e cipolle croccanti”, diciamo che il mio primo vero giudice è stata lei! Il piatto è piaciuto molto, ma non avrei mai immaginato che mi richiamassero per le selezioni nazionali. Invece dopo una decina di giorni mi hanno comunicato che ero tra i cento finalisti selezionati per lo show cooking di Milano. Tre giorni prima di partire mi rompo pure un costola, non volevo più andare, sono partita solo perché quella santa di mia sorella si è offerta di alzarsi all'alba e portare per me pentole, padelle ed ingredienti per la prova. Ma i giudici non sapevano nulla ecco perché, quando durante la prima puntata mi appoggio al bancone, Cracco mi riprende, mica lo sapeva che facevo fatica a stare dritta!

  4. Nelle puntate vi vedevamo in abiti estivi... era il caldo delle luci di studio o avete veramente girato il programma durante l'estate? E in quanto tempo?
    A questa domanda non posso risponderti, ti dico solo che siamo stati tanto tempo insieme e che ogni puntata vista in tv per noi erano giorni di registrazione.

  5. Come si svolgeva la tua giornata durante il periodo delle riprese? Raccontaci un po' di segreti del backstage...
    Vivevamo tutti insieme in un residence vicino agli studi, ognuno nella sua camera, ma comunque facevamo vita di gruppo. Ci svegliavamo molto presto per registrare e di solito rimanevamo lì fino a sera. Avevamo anche dei giorni di riposo e, se non si tornava a casa, si stava tutti insieme, si usciva, si chiacchierava, si cucinava insieme, diciamo che siamo diventati una grande famiglia. Durante quel periodo ognuno di noi ha messo la sua vita normale in un cassetto, vivevamo un'altra vita, vivevamo una favola, per questo stato difficile tornare a casa, alla vita di tutti i giorni. A me manca un po' quella “dimensione”.

  6. Tra i compagni d'avventura con quale hai stretto un vero rapporto d'amicizia e chi invece non sopportavi... sinceramente...
    Sinceramente ho un buon rapporto con tutti, ci sono persone con cui ho legato immediatamente, come Danny e Davide. Altre che ho scoperto piano piano, come Fede. Poi adoravo passare il tempo con Luisa, chiacchierare con Imma e Ilenia, ridere con Spyros, prendere il caffè a tutte le ore con Albe, fare aerobica con Marika. Anna era la mia insegnante i bon ton, con Chiara condivido la passione per il rock. Alessandro era il mio compagno di banco, quindi durante le prove ci siamo fatti forza a vicenda. Paolo poi è la persona più buona che abbia mai incontrato e mi ha fatto pensare a subito a Babbo Natale, ma pure con Enea, Diego e Giada avevo un buon rapporto. Fred è un galantuomo, ma rimasto troppo poco tempo per poter dire di essermi affezionata.


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    per gentile concessione di Masterchef Italia

  7. Sei stata giudicata per 5 puntate: ora tocca a te....Un voto da uno a 10 per Cracco, Barbieri e Bastianich...
    Allora Barbieri 10 e lode: riesce sempre a darti il consiglio giusto, sa essere spietato e comprensivo, come ogni buon insegnante, ama quello che fa, si vede che gli viene dal cuore, che non è solo tecnica e poi è un persona simpaticissima!
    Cracco 8: lui è un grande chef e lo sa. Mi metteva tanta soggezione. Aveva sempre quello sguardo che ti bucava lo stomaco. Da lui ho imparato ad “annusare” i piatti, a far arrivare gli odori al cervello a studiarli, a ricordarli. Ma generalmente era distante da noi, ci guardava da lontano o meglio diciamo che non si lasciava avvicinare facilmente
    Bastianich 7 e ½ : è molto pragmatico, molto americano, molto televisivo. Involontariamente però era il comico del gruppo tirava fuori delle frasette in italiano da morir dal ridere.

  8. Una domanda un po' cattiva: sei d'accordo con il giudizio finale dei tre giudici, o avresti fatto vincere Masterchef a un altro concorrente?
    Io adoro Danny e questo lo sanno pure i muri di Masterchef, ma forse da un certo punto in poi del programma si è lasciato un po' “morire” e questo glielo ripeto sempre. Luisa possiede una tecnica e una manualità fenomenali per la sua giovane età. Tutti i 18, secondo me, avevano in partenza la possibilità di vincere, in ognuno c'era un“qualcosa”. Spyros ha saputo cambiare man mano il suo modo di cucinare, evolversi come personaggio per questo è riuscito a vincere.

  9. Se dovessi fare un bilancio di questa avventura, come sarebbe...positivo o negativo? Che consigli mi daresti se volessi partecipare alla prossima edizione?
    Positivo sicuramente. Masterchef ha cambiato la mia vita, mi ha dato il coraggio e la forza di credere di poter fare della cucina il mio futuro. Ho incontrato persone splendide che spero di non perdere. Consigli? Credere in se stessi, essere se stessi, lottare con tutte le forze, non lasciarsi prendere dal panico (perché a me è quello che m'ha fregato!) Per quanto riguarda la cucina, conoscere le basi, avere fantasia e non aver paura i sperimentare.

  10. Sogni, speranze, progetti....
    Una parte del mio sogno s'è avverata, ora lavoro in un ristorante a Roma e per me questo vuol dire “aver vinto” il mio Masterchef. Ho molti progetti in cantiere, che mettono insieme musica, arte e cucina, ma non dico di più per scaramanzia.

  11. Ti faccio i miei migliori auguri allora per un futuro radioso. Un ultima richiesta: ci lasci una ricetta per il cenone di fine d'anno?
    Questo piatto è un'evoluzione di un mio piatto di Masterchef. È stato il piatto che mi ha fatto arrivare tra i 18 finalisti quindi è molto importante per me. Dunque “L'uovo in cocotte con carciofi e bottarga” è diventato un “Mezzelune ai carciofi con crema di topinambur e bottarga”.


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per gentile concessione di Masterchef Italia


Ingredienti per 6 persone
Pasta: -4 uova, 400 gr. di farina
Ripieno: 4 carciofi, 1 spicchio d'aglio, olio evo q.b., sale q.b., mezzo bicchiere di vino bianco.
Salsa: 400 gr di topinmbur, l250 ml di latte, 250 ml d'acqua, sale q.b., olio evo q.b., bottarga di tonno q.b.

Pasta.
Setacciate la farina e formate la classica fontana, quindi mettetevi al centro le uova e un pizzico di sale. Sbattete con una forchetta le uova, ed incorporate man mano la farina. Lavorate il composto per 15-20 minuti. Lasciatela riposare in una ciotola per mezz'ora. 
Ripieno.
Pulite bene i carciofi ed immergeteli in acqua acidula. Tagliateli poi a piccoli cubetti. Saltateli quindi in padella con olio e aglio. Salate e sfumate col vino bianco.
Tirate la pasta molto sottile. Per capire che siete arrivati al punto giusto tenendola in mano dovreste vedere le dita (almeno così diceva mia nonna!). Usate un coppapasta tondo e ritagliate dei cerchi. Ora riempite ogni cerchio con un cucchiaino di composto, chiudete a metà e sigillate con la punta delle dita. Non dovrebbe servire, ma se volete usate un po' di albume per chiudere meglio.
Salsa
Pulite il topinambur e fatelo a cubetti, fatelo bollire in acqua e latte con un pizzico di sale. Una volta cotto, scolatelo e frullatelo con frullatore a immersione aggiungendo un pò di olio evo a filo.
Cuocete le mezzelune in acqua bollente salata fino a che non vengono a galla, saltate in padella con la crema di topinambur. Servite con una generosa spolverata di bottarga grattugiata al momento.
Buon Anno!!



Vi aspetto venerdì per gli auguri e i buoni propositi per il nuovo anno!

martedì 27 dicembre 2011

Biscottini natalizi e la frolla di Montersino.

Buongiorno a tutti e ben ritrovati! Passato bene il Natale? Vi siete ben rimpinzati???? Immagino!
Per me feste in famiglia... anzi in famiglie: vigilia dai suoceri e Natale dai genitori.
Come sapete dai miei precedenti post, quest'anno tutti, ma veramente tutti i miei regalini a parenti e amici (e persino al dentista....ihihihi) sono stati mangerecci home made. Quindi l'ultima settimana è stata per me una full-immersion in cucina... tra cioccolato, uova, burro e farina, frutta secca e glassa. Praticamente per quasi una settimana sono andata a dormire all'una di notte, con il mio forno eternamente acceso che mi supplicava di scollegargli i fili della corrente e il Signor Enel che mi premierà per avere risollevato le sorti della sua azienda.
Certo la crisi economica di quest'anno in particolare ha imposto a tutti noi una sorta di austerity natalizia, per cui "arte di arrangiarsi" a  go-go. Ma ancora di più di questo, è stata la voglia di donare qualcosa di diverso della sciarpa comprata frettolosamente per l'amica freddolosa o del maglioncino preso in serie (...ma in colori diversi of course!) per tutti gli uomini di casa, a spingermi a fare questa scelta.
Oltre alle palline al cocco, ai favolosi ricciarelli, alle mandorle pralinate e ai fichi e datteri al cioccolato, ho fatto anche dei tartufi al caffè, dei rocher con una nuova ricetta sperimentata per l'occasione, migliorando la mia vecchia ricetta, confetture alla pera e al cachi, cioccolatini al riso soffiato e dei biscotti di Natale veramente specialissimi per i bimbi.

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Premetto che non ho mai fatto i biscotti di Natale, quelli che si vedono nei film americani, decorati con la glassa e le caramelline.... Non che non mi affascinassero... anzi, è solo che non fanno parte della mia tradizione natalizia... come non ne fanno parte le corone di pop corn che addobbano gli abeti made in USA. Quest'anno però, volendo preparare qualcosa di natalizio per tutti i miei nipoti, per la merenda del 25, da mangiucchiare tra un terno e una cinquina, ho pensato di provarci.... con l'aiuto delle mie due piccole assistenti, la Principessa Rock e la Piccola Artista. Per la frolla ho scomodato quel gran genio di Montersino, mentre le decorazioni ce le siamo inventate al momento.
E' stato un pomeriggio bellissimo... a suggello di una settimana abbastanza dura su vari fronti. Decorare i biscotti con le mie due figlie, tra schizzi di glassa e margheritine di zucchero che invece di finire sugli alberelli di frolla finivano puntualmente in bocca, con le note di Adeste Fideles e Bianco Natale che ci facevano compagnia, e urla e risatine e canzoncine stonate.... beh.... a ripensarci adesso... mi rendo conto che quel pomeriggio è stato senza dubbio il più bel regalo di questo Natale!

biscotti di natale


BISCOTTINI NATALIZI DECORATI
con la frolla di Luca Montersino

per la frolla del maestro Montersino:
1 kg di farina 00
600gr di burro a temperatura ambiente
400gr di zucchero a velo
160gr di tuorli
1 bacca di vaniglia
2g di sale
buccia di limone per profumare

per la glassa reale:
2 albumi
zucchero a velo in rapporto 4:1 con l'albume ( ovvero si pesano gli albumi e si moltiplica per 4 il loro peso)
un paio di gocce di succo di limone

coloranti alimentari, palline di zucchero, margheritine e quant'altro

Disponiamo a fontana la farina, dentro ci mettiamo lo zucchero, il burro a pezzetti, il sale, la buccia di limone, i semi di vaniglia e i tuorli. Impastiamo bene e formiamo un panetto, avvolgiamo in cellophane e mettiamo a riposare in frigorifero per almeno mezz'oretta.
Stendiamo la frolla allo spessore di mezzo cm circa e con le formine ricaviamo i biscotti che disporremo su una teglia imburrata. Inforniamo a 180° per una decina di minuti, fino a leggera doratura.
Quando i biscotti saranno ben freddi, prepariamo la glassa, mescolando l'albume leggermente montato con lo zucchero a velo e il succo di limone. Se vogliamo colorarla, la dividiamo in più parti e ad ognuna uniamo qualche goccia di colorante ( io ho usato quello in gel). Prepariamo dei cornetti di carta o ancora meglio se abbiamo dei sac à poche usa e getta di piccolo formato, ci mettiamo una punta liscia sottile  e ci divertiamo a decorare con glassa e palline di zucchero!
Ho fatto anche una serie di biscotti-leccalecca che ho confezionato singolarmente per ogni bimbo.


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L'unica cosa che posso dire è che questa frolla è incredibile! Ha un profumo.... e poi si scioglie in bocca!
Ah...quasi dimenticavo! Non perdete domani il mio regalo per Capodanno.... un post che non potete perdervi, specie se seguite e amate un certo programma di cucina in onda su Cielo....ihihihhi!

Con questa ricetta partecipo al contest di Ginestra di Zucchero in festa, "Sweet Christmas"













e a quello di Pippi &co "Cucinando per Natale"

Cucinando per Natale!


venerdì 23 dicembre 2011

Buon Natale a tutti!

Poche parole ma di cuore: auguro a tutti voi, amici del blog, curiosi o semplici navigatori arrivati qui per caso, tanta serenità e tanto amore per questa Santa Notte... che Gesù Bambino nascente possa portare conforto nei cuori in cui è ancora vivo un vuoto incolmabile per la perdita di una persona cara.... e la gioia della consapevolezza di avere goduto della sua presenza nella nostra vita.

Con affetto
Fujiko



giovedì 22 dicembre 2011

Un menù di Natale stellato per chef senza stelle! (seconda parte)

E anche un altro Natale è arrivato! Mi sembra ieri che ero pronta a partire con tutta la family per le nostre prime vacanze natalizie sulla neve, lo scorso anno! Già, perchè spostarsi a Natale è proibito dal nostro codice deontologico familiare... : a Natale si DEVE stare insieme alla famiglia (genitori, fratelli, suoceri, nonni e nipoti...)! L'anno scorso, quando siamo andati a salutare tutti, pronti a farci 1300 km ( in macchina, con tre bimbi e una sola sosta prevista all'autogrill intorno a Firenze....) per raggiungere Torino prima e poi le nevi svizzere, sembrava stessimo partendo per il fronte russo ( leggi faccia di mia madre e di mia suocera... )!
Quest'anno Natale a casa... con tanta nostalgia di quei luoghi e soprattutto di quelle persone con cui abbiamo trascorso quei magici 15 giorni. Non che mi dispiaccia non farmi 2600 km e più di cammino in macchina con due sole soste... (eh già ...mio marito è di quelli che " una sola sosta per fare pipì, mangiare e fare benzina...e non necessariamente in questo ordine! ihihihih), ma il ricordo dell'espressione della mia piccola quando ha visto la neve per la prima volta, all'uscita del lungo tunnel del traforo del Sempione... beh.... è veramente senza prezzo!

Ora vi lascio alla seconda parte del mio menù, qui trovate la prima parte....
Vi aspetto domani per scambiarci gli auguri di Natale.... mi raccomando!


SECONDO PIATTO


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800gr di fesa di tacchino
100gr di fois gras
200gr di pasta sfoglia già stesa
100gr di prosciutto crudo
salvia, rosmarino, pepe nero in grani
un tuorlo + due cucchiai di latte

Per la crema di ceci: 400gr di ceci precotti, un pomodoro maturo, aglio, rosmarino, olio.

Incidiamo la fesa di tacchino con due tagli profondi paralleli nel senso della lunghezza, mantenendo la parte superiore intera. Riempiamo i due solchi con il fois gras, leggermente lavorato con una forchetta per ammorbidirlo. Leghiamo la carne perchè non fuoriesca il ripieno e rosoliamola da entrambe le parti in un tegame con solo un filo d'olio. Riprendiamola, liberiamola dallo spago e spalmiamola con un leggero strato di fois gras, cospargiamola con gli aromi tritati finemente e avvolgiamola completamente con le fette di prosciutto, quindi con la pasta sfoglia. Chiudiamo bene la carne e decoriamo la sfoglia con qualche ritaglio di pasta , quindi spennelliamola con il tuorlo mescolato al latte. Adagiamo la carne su una teglia foderata di carta da forno e inforniamo per 30 minuti a 200°.
Mettiamo i ceci con due dita d'acqua, l'aglio, il pomodoro in un tegame e facciamoli sobbollire fino a che l'aglio e il pomodoro non saranno cotti, uniamo qualche cucchiaio d'olio e il rosmarino, spegniamo e frulliamo tutto.
Serviamo l'arrosto tiepido a fette accompagnandolo con la crema di ceci.



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DESSERT

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per 6 scatoline

Per l'orange curd
3 uova
2 arance amare BIO
60gr di burro
1 cucchiaio di fecola di patate
150gr di zucchero
un cucchiaio e mezzo di spumante 

Per le scatoline:
200gr di cioccolato fondente, panettone.

Facciamo il curd: prepariamo un bagnomaria e nel pentolino superiore ci mettiamo il burro a sciogliere, quindi uniamo le uova leggermente battute  con lo zucchero, il succo delle arance, la scorzetta grattugiata delle arance e lo spumante. Cuociamo, mescolando, per 10 minuti quindi uniamo la fecola ben setacciata e facciamo addensare. 
Sciogliamo a bagnomaria il cioccolato versiamolo su un foglio di carta da forno, spalmiamolo con una spatola livellandolo in uno strato sottile ( 3-4 mm). Facciamo solidificare bene, quindi con un coltello ben appuntito ricaviamo 24 rettangoli di circa 5x6cm e 6 quadrati 5x5cm. Dal panettone ricaviamo 6 cubetti di 4,5cm di lato e spalmiamone i lati con uno strato sottile di curd. Facciamo aderire ad ogni lato un rettangolo di cioccolato, per formare una scatolina. Mettiamo le scatoline per qualche minuto in frigo, perchè sicuramente il cioccolato si sarà ammorbidito con il calore stesso delle mani. Completiamo ogni scatolina con ciuffi di orange curd e il quadrato di cioccolato messo su come fosse il coperchio.



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con questa ricetta partecipo al contest di Kuki "Il tempo delle arance"

Contest

mercoledì 21 dicembre 2011

Direttamente da Masterchef ....Bruno Barbieri

E’ lo chef italiano che ha il maggior numero di stelle Michelin, insieme a Gualtiero Marchesi. Ha scritto numerosi libri di cucina, tra cui uno dedicato alle polpette (“Polpette che passione!”)  e  uno sulla cucina senza glutine (“Squisitamente senza glutine”). La sua simpatia è travolgente e il suo accento romagnolo irresistibile.  Star del Gambero Rosso, ha cucinato per gli uomini più illustri della nostra storia recente, da papa Giovanni Paolo II al presidente Cossiga, da Pavarotti a Senna. E’ uno dei tre giudici di Masterchef,  trasmissione televisiva fenomeno del momento ( a proposito vi ricordo i due speciali, oggi e mercoledì prossimo sempre su Cielo alle 21,00! Non perdeteli!).
E’ un privilegio per me ospitare all'interno del mio blog  lui: ….BRUNO BARBIERI!


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per gentile concessione dello chef Bruno Barbieri






Quando hai capito che volevi diventare uno chef?


Devo dire che fin da bambino avevo capito di avere una nota creativa nel dna. Le mie balie, la nonna la zia e la mamma, mi facevano odorare il pane appena uscito dal forno a legna; mio nonno al rientro da una battuta di caccia o in cerca di tartufi mi faceva vedere cosa la natura ci regalava…. un gran ben di Dio !!!! Poi la vendemmia… pigiare con i piedi l’uva, raccogliere le ciliegie, mungere il latte da una mucca per poi fare il formaggio e la ricotta…. Ma che cosa sarei potuto diventare da grande se non un cuoco ?!? Mia madre lavorava in  una sartoria…  mi divertiva anche attaccare i bottoni, stirare le camice (sono bravissimo ) … avevo un dono nelle mani !




Che rapporto hai con il cibo?

Fantastico!  Un rapporto meraviglioso ! Mi piace tutto, mangio di tutto eccetto il cumino, anche se ora, vista l’età,  sto molto attento : cibi sani manipolati il meno possibile,  zero additivi, niente nuvole di tonno, niente estratti di sanguisuga essiccate al sole di Marte, niente erbe coltivate con l’urina delle donnole ….: un filo di olio,  un pizzico di sale e una materia prima il meno manipolata possibile. Sto invecchiando!!!??




Quale piatto ti piace cucinare di più? Per chi lo cucini ?

Preferisco il salato,  le selvaggine, la pasta! E vorrei cucinare sempre per la persona che amo !!






So che cerchi un candidato per un posto nella brigata del Cotidie Restaurant a Londra. Quale sono le doti che non devono assolutamente mancare in un aspirante chef?

La determinazione, la voglia di diventare qualcuno, l’umiltà e credere fino in fondo a ciò che si fa (dentro al piatto ci deve essere il tuoi io !!!!!!!!!!!!!)



 Che ne pensi del rapporto tra food e web e del fenomeno dei foodblog?

Credo assolutamente sia una storia meravigliosa, in primis perché il blog  è  finalmente un mezzo per dare sfogo al proprio io… poi ci stanno mille cazzate ma non è un problema !!! I foodblog mi piacciono,  in particolare quando parlano di me, nel bene e nel male.  Ci sono abituato … scrivono anche di che colore sono le mie MUTANDE !!!! Per chi non lo sapesse, bianche !!
I blogger mi piacciono e  li adoro … il problema è uno solo : quando parliamo di qualcuno bisogna farlo con saggezza rispettando l’uomo !!!!




MasterChef ti ha dato molta popolarità presso il grande pubblico. Come riesci a conciliare gli impegni televisivi con la tua vita professionale?

Intanto ero già popolare … per lo meno al pubblico che va al ristorante !  Sette stelle Michelin non te le regala nessuno ! Gli impegni tra televisione e lavoro gastronomico non mi hanno mai preoccupato:  una grande squadra ha un grande allenatore, un grande allenatore ha un grande capo ! Ho avuto sempre dei collaboratori fantastici ora sono tutti parcheggiati su Marte !!!! Torneranno a Londra !




 Un aggettivo per definire i tuoi colleghi giudici di Master Chef, Carlo Cracco e Joe Bastianich….

Cracco  …meraviglioso,  Bastianich …un professionista gentleman !!


A cosa ha dovuto rinunciare Bruno Barbieri per diventare Bruno Barbieri?

Ai piaceri belli della vita : per diventare Bruno Barbieri c’era un prezzo da pagare molto alto… ma non ho debiti !!!!!!


Ci regali una tua ricetta per il cenone di Natale?

Dedicata a tutti :  se BRUNO BARBIERI esiste è certamente perché ci siete voi  !!!!
Un bacio
                                                                                Bruno Barbieri - London 






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per gentile concessione dello chef Bruno Barbieri


GRATIN DI CANNELLONI 
CON CALAMARI E PAPPA AL POMODORO SALSA DI CIPOLLOTTI E CANESTRELLI



PER LA PASTA

-500g di farina OO
-4 uova intere

PER IL RIPIENO

-4 calamari puliti
-8 fette di pane toscano
-2 dl di salsa di pomodoro
-2 spicchi d'aglio tritati
-basilico abbondante
-origano q.b
-sale, pepe
-olio extra vergine d'oliva

PER LA SALSA
-200g di cipollotti
-30g di porro a julienne
-1 spicchio d'aglio
-1 patata a cubetti
-sale, pepe
-olio extra vergine d'oliva
-2 dl di brodo vegetale

ALTRI INGREDIENTI

-20 canestrelli puliti
-parmigiano grattugiato


PER LA PASTA: formare una fontana con la farina su un piano di legno, rompere le uova al centro e impastare finchè non si ottiene un impasto liscio ed omogeneo. Lasciar riposare mezz'ora in frigorifero.
Tirare la pasta dello spessore di 1 mm e ritagliare dei quadrati di 8 cm per lato.
PER IL RIPIENO: tritare i calamari non troppo fini.
Cospargere il fondo di un tegame con l'olio, adagiarvi sopra 4 fette di pane, cospargerle con salsa di pomodoro e stendetevi sopra metà dei calamari tritati; salare pepare, aggiungere aglio prezzemolo e origano.
Ripetere l'operazione una seconda volta con i restanti ingredienti. Cuocere avendo cura di evitare che il tutto si attacchi al fondo della pentola, facendo asciugare fino ad ottenere una consistenza abbastanza soda ed asciutta.
PER LA SALSA: far stufare il porro l'aglio, la patata a cubetti in olio extra vergine d'oliva, aggiungere il brodo vegetale e ultimare la cottura, aggiungetevi i cipollotti a julienne e lasciar cuocere finchè diventano morbidi. Frullare il tutto montando con un filo d'olio extra vergine d'oliva, filtrare. Tenere in caldo.
PER I CANNELLONI: riempire un lembo di ciascun quadrato di pasta con 2 cucchiaiate di ripieno; arrotolare la pasta su se stessa dopo averla inumidita. Chiudere i cannelloni ed eliminare la pasta in eccesso. Imburrarli spennellandoli con del burro morbido.

PREPARAZIONE
Cuocere i cannelloni a vapore per 3 minuti. Nel frattempo scottate i canestrelli in padella ben calda con un filo d'olio. A cottura ultimata adagiare i cannelloni su di una placca imburrata e cospargeteli di parmigiano. Gratinate leggermente in salamandra (o in forno a 200°C).

COMPOSIZIONE
Spolverare di parmigiano il piatto, adagiarvi la salsa di cipollotti e porvi sopra 2 cannelloni, aggiungere i 5 canestrelli e terminare con un filo d'olio extra vergine d'oliva a crudo.



Vi è piaciuta la mia sorpresa stellata????? L'intervista l'ho realizzata per il magazine About Food ( che vi consiglio di andare a sfogliare, se ancora non l'avete fatto!) . Per tutti i fans di Bruno Barbieri, vi ricordo che su FB esiste un fan club " Bruno Barbieri official fan club" a cui potete iscrivervi . Vi aspetto tutti qui domani per la seconda parte del mio menù di Natale ( secondo e dolce)... mi raccomando, non mancate! 

lunedì 19 dicembre 2011

Un menù di Natale stellato per chef senza stelle! (prima parte)

E come promesso, eccovi la mia proposta per il pranzo di Natale. Se siete stanchi del vostro "solito" menù, magari troverete qualcuna delle mie ricette adatta ai vostri gusti.
Certo una blogger non è uno chef stellato...quindi sono piccole proposte carine e un pò alternative...Cmq mai disperare:  visto che le stelle non me le ha date nessuno, me le sono fatte da me !
L'intero menù è pensato per 6 persone, quindi fate le dovute proporzioni se come me sarete almeno in 20-25! 

ANTIPASTO



antipasto1

per 12 choux:
1 uovo
 65 ml di acqua
25gr di burro
40gr di farina
 un pizzico di sale

per la spuma di mortadella:
100gr di ricotta, 100gr di mortadella, 2 cucchiai di panna da cucina.




Facciamo i bignè: mettiamo sul fuoco  una pentola con l'acqua, il burro a pezzetti, il sale . Appena inizia a bollire, spegniamo e buttiamoci dentro la farina in un colpo solo, girando bene con un cucchiaio di legno, per evitare che si creino grumi.
Rimettiamo sempre girando per qualche secondo, fino a che l'impasto non si raccoglierà e formerà una palla. Spegniamo e facciamo raffreddare bene.
Quando l'impasto sarà freddo, uniamo l'uovo, mescolando bene .
Mettiamo l'impasto in un sac à poche e con una bocchetta  di circa un cm di diametro (sia  liscia che a stella...va bene lo stesso) , formiamo dei  piccoli mucchietti del diametro di 3 cm circa ( gonfieranno moltissimo in cottura!) ben distanziati,  su una teglia rimburrata e cuociamo a 200° per 20 minuti circa.
Frulliamo la mortadella con la ricotta e la panna e con questa crema farciamo i bignè, tagliati a metà. Completiamo con piccole stelle di barbabietola rossa.

bignè

antipasto2




Con questa ricetta partecipo al contest di Nany e Lolly....








PRIMO PIATTO



primo1

Per 12 cannelloni: 
280gr di farina
3 uova 
sale
50 gr di barbabietola rossa frullata

Per il ripieno: 
500gr di ricotta
un vasetto di pesto
un tuorlo
50gr di grana grattugiato
burro

Per la vellutata: 
200gr di barbabietola rossa
80gr di panna da cucina
sale , olio EVO

Impastiamo 200gr di farina con 2 uova e un pizzico di sale, avvolgiamo il panetto nella pellicola e facciamo riposare in frigo per un'ora. Facciamo lo stesso con i rimanebti 80 gr di farina che impasteremo con un tuorlo e la purea di barbabietola.
Riprendiamo i due panetti di pasta e stendiamoli entrambi, separatamente, dello spessore di 2-3mm. Ricaviamo da entrambe le sfoglie dei rettangoli di circa 8 cm per 14 cm : dovremo ottenere 12 rettangoli chiari e circa 3-4 rettangoli rossi. Ricaviamo dai rettangoli rossi delle strisce di circa mezzo cm che sovrapporremo a distanza di un cm l'una dall'altra, su ogni rettangolo chiaro, spennellato con poco albume per farle aderire meglio. Aspettiamo 5 minuti perchè l'albume si asciughi, quindi passiamo sui rettangoli a strisce il mattarello e regoliamo con un coltello i rettangoli se dovessero deformarsi. Facciamo cuocere le sfoglie di pasta in acqua bollente salata per 6- 7 minuti... devono essere al dente.... e mettiamole ad asciugare su uno strofinaccio pulito.
Per la vellutata, frulliamo la barbabietola e mettiamola in un padellino con l'olio e la panna. Facciamo insaporire, regoliamo di sale e spegniamo il fuoco.
Prepariamo il ripieno, lavorando la ricotta con il pesto ben sgocciolato, il tuorlo, il grana e un pizzico di sale, mettiamo in un sac à poche e formiamo su ogni rettangolo una striscia di ripieno, avvolgiamo la pasta su se stessa e sistemiamo i cannelloni in una pirofila ben imburrata. Inforniamo a 180° per 10 minuti e serviamo adagiandoli su un letto di vellutata tiepida.


primo




Vi aspetto fra qualche giorno per la seconda parte del menù (il secondo e il dolce...) ma dovrete aspettare qualche giorno perchè mercoledì... a proposito di stelle e chef stellati... vi spetto con una sorpresa!  Non mancate... non ve ne pentirete!


Con questo post partecipo al consueto appuntamento con il calendario di Ornella Ammodomio 2012!
Le nostre raccolte per il 2012

venerdì 16 dicembre 2011

Food Swap 2011: io e Margot....

Quando ho letto il nome della mia compagna di Swap nel post di Cran Berry, mi sono detta: è un destino! Io e Margot di Pan di Spezie... Fujiko e Margot... una coincidenza trooooooppo simpatica! Le due fidanzate di Lupin III che si scambiano regalini di Natale!
Per chi non lo sapesse, uno Swap è proprio questo...uno scambio. Quest'anno per la prima volta anch'io ho partecipato a questa  simpatica iniziativa, e mi sono iscritta al Food swap 2011 della mia amica Cran Berry. La cosa più curiosa è che nello swap l'abbinamento alla persona a cui mandare piccoli doni è del tutto casuale... nel senso che la Padrona di casa abbina i nomi dei partecipanti estraendoli a sorte. Cran però ha introdotto una particolarità....: essendo uno swap mangereccio, ha abbinato gente del nord a gente del sud, in modo da produrre uno scambio gastronomico-culturale veramente particolare, che ci ha portato ad assaggiare le specialità regionali dei nostri compagni di gioco. Infatti, io, calabrese, sono stata abbinata a Margot che invece è di Ferrara.
Oggi finalmente è arrivato il pacchetto e voglio condividere con voi tutte le cose buone che mi ha mandato.
Vi premetto che ho aperto il pacchetto con una curiosità immensa, visto che entrambe abbiamo dato carta bianca all'altra su cosa mandare... quindi non sapevo minimamente cosa avrei trovato dentro.
Il primo a spuntare è stato il bigliettino che accompagnava i regalini: l'ho letto d'un fiato, scorrendo le parole ben ordinate e regolari, scritte con una grafia molto familiare. Margot mi illustrava i vari pacchettini che avrei trovato, spiegandomi l'origine di ogni piccola delizia e l'uso che avrei potuto farne.

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C'era un pò di tutto:  un vasetto di patè d'aglio dop del ferrarese, un sacchettino con i Mandorlini del Ponte, dolcetti a base di  meringhe e mandorle, un sacchettino con i Panpepati, dolci di origine medioevale ricoperti di cioccolato e infine un vasetto delizioso....

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Conteneva un sale aromatizzato alla lavanda, fatto proprio da Margot. L'ho aperto per sentirne il profumo e sono subito stata invasa da un profumo incredibile....
Grazie di tutto Margot, di cuore! E grazie a Cran Berry per l'opportunità che mi ha dato, grazie allo swap, di approfondire una conoscenza così garbata e piacevole.

giovedì 15 dicembre 2011

Natale home made contro la crisi # 5: Fichi e datteri al cioccolato.

E siamo arrivati alla numero cinque.... ma per questa ricetta dovremo fare un viaggio nel tempo.
Nel mio piccolo paese, Scilla, tanti e tanti anni fa, quando ancora non c'era la televisione, quando le sere d'inverno ci si riscaldava e si chiacchierava intorno alla "conca" ( il braciere) che profumava d'arancio, nel Natale della povera gente non c'era il panettone dentro il camino che faceva da cuscino a Babbo Natale, non c'era nemmeno il pandoro nella sua  bella confezione color lavanda.... e nemmeno il torrone con le mandorle e i pistacchi.
Il Natale di Scilla e di tanti piccoli paesi della Calabria profumava allora di buccia d'arancia  e fichi secchi e noci..... era il torrone dei poveri. A settembre infatti le donne mettevano i fichi a seccare al sole, che da noi è benevolo e dura fino ad ottobre almeno: li spaccavano in due, ma senza staccarne completamente le due parti, e li sistemavano nelle "sparrazze", grandi ceste rettangolari poco profonde, ad asciugarsi all'aria. Dopo circa un mese, li aromatizzavano con le bucce d'arancia secca e ridotta in piccoli pezzettini e li sistemavano per l'inverno, accoppiandole a due a due e infilzandole in grossi spiedi doppi fatti di canna, i fichi "a schiocca", oppure facevano i "crucitti", cioè li accoppiavano a formare una croce e li riponevano, dopo averli aromatizzati con la solita buccia d'arancia, in vasi di vetro e chi se lo poteva permettere, li ricopriva con del marsala.
Si aspettava la notte di Natale per poterli mangiare semplici o imbottiti con le noci e " i cunfetti", cioè i confetti dei matrimoni che venivano conservati per l'occasione e schiacciati per ridurli in piccoli pezzi.
Il profumo di quei fichi ha accompagnato la mia fanciullezza.... nonostante il benessere ogni anno non mancavano mai nel mio Natale. Con il tempo si sono arricchiti di altri ingredienti diventando sempre più golosi. Oggi ve li presento in una versione più moderna, ricoperti di cioccolato, insieme ai datteri, che io adoro, per completare questa breve rassegna dedicata ai regalini home made.
Lunedì infatti vi aspetto con la prima parte del mio menù dedicato al pranzo di Natale: continuate a seguirmi...mi raccomando!


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FICHI E DATTERI AL CIOCCOLATO

500gr fi fichi secchi interi
250 gr di datteri
mandorle intere
buccia d'arancia candita
granella di nocciole
farina di cocco
mandorle a scaglie
marsala o rhum
300gr di cioccolato fondente


Mettiamo i fichi in una ciotola, copriamoli con il marsala e lasciamoli a riposo per un paio d'ore. Denoccioliamo i datteri, incidendoli con un coltello, sostituiamo il seme con una mandorla intera e richiudiamoli. Scoliamo i fichi dal vino e asciughiamoli con carta assorbente, tamponandoli con delicatezza. Incidiamoli tagliando via il picciolo e inseriamoci dentro una mandorla intera, qualche pezzetto di buccia candita e un pò di granella di nocciole. 
Facciamo fondere il cioccolato a bagnomaria e glassiamo i fichi uno per volta, tuffandoli nel cioccolato e riprendendoli con l'aiuto di due forchette, per fare colare il ciocco in eccesso. Posiamoli direttamente dentro i pirottini di carta ben allargati e decoriamo con una scaglietta di mandorla.
Facciamo lo stesso con i datteri, ma dopo averli ripescati dal cioccolato, passiamoli  nella farina di cocco. Mettiamoli ad asciugare su carta da forno e poi sistemiamo anch'essi in pirottini di carta.
Per la confezione, suggerisco una bella scatola di cartone o anche un vassoietto rotondo, ricoperto da cellophane trasparente e un bel fiocchetto.


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questo è l'interno ...





Con questa ricetta partecipo al contest natalizio di Greta e della Tata Deborah.

mercoledì 14 dicembre 2011

Caro Babbo Natale.... e l'ultima sfida del NdT Kitchen

Caro Babbo Natale
non so se ti ricordi di me.... del resto è passato così tanto tempo....: sono quella bimba con i codini e senza denti davanti che ti chiedeva sempre vestitini di Barbie e libri.... e devo dire che i miei gusti da allora non sono tanto cambiati.
Oggi mi ritrovo a scriverti, mio malgrado, una lista di desideri, 10 per l'esattezza... che quelle due pazzerelle di Benedetta e Martina ci hanno chiesto come ultima prova di questo folle gioco (ti ricordi di Naso da Tartufo 's Kitchen????).
Premetto che mi ritengo una persona moooooooolto fortunata.... in particolare negli affetti familiari... Ho un marito meraviglioso  ( ...e bellissimo, che non guasta mai... ihihihi... ancora quando giriamo per negozi le commesse invece di ascoltare me guardano lui!) e tre figli fantastici che ogni giorno mi sorprendono con i loro progressi, per non parlare della schiera di genitori, fratello, cognate, cognati, suoceri, zii, cugini, nonni, amici e quant'altro.... Mio suocero mi dice sempre: "Ricchi i carni", ovvero ricchi di carne, la nostra ricchezza sono i nostri figli e le persone che ci amano.
Detto questo, non voglio dire che la mia vita sia rose e fiori... del resto oggi chi non ha problemi o desideri in fondo al proprio cuore...?
1) Vorrei non dovere fare la fila tutte le mattine per andare in bagno... vorrei poter prendere un vasetto di marmellata senza prima dovere toglierne altri 10.... vorrei non dovere tutte le sante sere fare il letto a mio figlio, tirando giù quella che di giorno è una poltrona.... insomma... vorrei una casa più grande, magari con un pezzettino di giardino dove i bimbi possano giocare.... anche perchè tra un pò i bimbi non avranno più nemmeno l'età per giocare...
 Ho sparato grosso con il primo desiderio???? Vedrai col secondo!
2) E' da una vita che mi sento ripetere: sei bravissima..... qualunque cosa fai ti riesce bene.... hai capacità non comuni.... Ora io mi chiedo: se ho tutta ste gran capacità, se sono tanto brava, se mi sono laureata col massimo dei voti e pure la lode.... perchè sono qui a 40 anni a cercare uno straccio di lavoro???? Forse qualcosina non quadra.... un pizzichino di fortuna magari me la puoi pure regalare... che dici? Quindi vorrei non dover elemosinare un lavoro, io come tanti altri.... vorrei una società in cui il merito valga veramente qualcosa e non siano solo parole.
Tolti sti due denti del giudizio, caro Babbo Natale, il resto è tutto il discesa, o quasi.
3) Vorrei un uomo in cui poter credere.... un uomo che infiammi i cuori quando parla... un uomo onesto e sincero... Vorrei un "Padre" per questo nostro meraviglioso Paese... Vorrei un uomo politico che sia credibile e che come un saggio padre di famiglia ci inviti al sacrificio, sacrificandosi per primo, che ci inviti alla rinuncia, rinunciando per primo.... L'esempio in fondo è la sola forma credibile di educazione.
4) Vorrei che il diritto alla salute di tutti fosse rispettato... ma in specialmodo quello dei bimbi e degli anziani.... vorrei non vedere certe scene in farmacia, dove povere nonnine spendono la loro pensione in medicine invece di godersi finalmente un pò di serenità....
5) Vorrei che i miei figli  potessero giocare liberamente in strada, senza tutte le paure di questo mondo moderno.
6) Vorrei poter fare un viaggio... e vedere quello che i miei occhi non immaginano neppure....
7) Vorrei poter parlare bene le lingue del mondo.... mi incanto quando vedo persone passare con disinvoltura dall'italiano, all'inglese, al cinese, all'arabo.... bellissimo!
8) Vorrei poter frequentare una scuola di cucina, o lavorare presso un grande chef ... per imparare e carpire i segreti di tanta bravura...
9) Vorrei  tornare bambina... per credere che veramente Babbo Natale possa realizzare anche solo uno di questi miei desideri...
10) Vorrei, e lo vorrei veramente... che Babbo Natale ascoltasse il desiderio di questa mamma, Caris. Ieri ho parlato di lei e di quello che desidera.... Oggi non posso che dedicarle questo ultimo desiderio.

E questa è la torta che ho preparato ieri anche per lei e la sua iniziativa... e mi è sembrata la più adatta a rappresentare questo ultimo desiderio .... così come quello di tornare bambina...per credere ancora nella magia del Natale.

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per i particolari della torta e per altre foto li trovate qui

martedì 13 dicembre 2011

Torta Hello Kitty per Santa Lucia.

Francesca è mora, occhi grandi e castani, veste di nero e adora Hello Kitty.
Caris è bionda, occhi azzurri e pelle diafana, gli piacciono i colori e ama la moda dei grandi stilisti.
Francesca è generosa, ha tanti amici,  ama Carmen Consoli e i romanzi di Irene Nemirovsky e Nina Berberova.
Caris è sottile ed elegante, ama la fotografare e cucinare.
Francesca è la mamma di una bimba meravigliosa.
Anche Caris è la mamma di un bimbo meraviglioso.
Ma hanno anche un'altra cosa in comune: Santa Lucia.
Per Francesca, Santa Lucia significa il giorno del suo compleanno, del suo e della sua sorella gemella...Lucia.
Per Caris, il nome Santa Lucia ha un sapore più amaro....: è il nome dell'ospedale dove suo figlio "...di 6 anni, fa una fisioterapia riabilitativa per cercare di migliorare, per quanto possibile, l’esito di una grave compressione midollare con cui è nato..||...Per mancanza di liquidità, il 31 Dicembre tutta l’ospedale, le palestre e gli ambulatori chiudono. Non si va avanti, a meno di un intervento tempestivo della Regione Lazio nei prossimi 20 giorni, intervento promesso da mesi e sancito anche da giudizi del Tar." 
Ma Caris non vuole la compassione di nessuno..."C’è qualcosa che si chiama diritto alla salute, salute che lui non ha e che cerchiamo di fargli recuperare il più possibile. Dal 31 Dicembre questo non è più concesso, a lui, come a centinaia di bambini e adulti le cui situazioni sono gravi. Tra l’altro le asl della zona hanno già fatto sapere di non essere in grado di occuparsi di loro."



Francesca è mia cognata.
Caris è una amica blogger.
Questo post è dedicato a entrambe, due donne speciali, due mamme meravigliose.... e a tutti i piccoli ospiti del Santa Lucia.




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TORTA HELLO KITTY


Il pan di spagna l'ho fatto con 5 uova+ 2 tuorli, 240gr di farina, 200 di zucchero.
La crema di farcitura è una ganache al cioccolato gianduia, fatta con 200gr di cioccolato gianduia, 50 gr di cioccolato fondente, 200ml di panna.
La bagna è uno sciroppo al rhum.
L'idea del decoro è ispirata ...molto indecentemente... a questa della bravissima Nadia. Certo...niente a che vedere con la perfezione dell'originale... ma...mi farò! :P

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AF5Prima di chiudere un'alto annuncio: da ieri è on-line il numero natalizio di About Food: non perdetelo! Si parla di Menù di Natale, addobbi, ricette con cachi e melagrana, cioccolatini da regalare, agrumi, dolci senza glutine e tanto altro... e  poi un'intervista speciale: vi dice niente il nome Bruno Barbieri...? Non ci crederete ma l'ho intervistato per il giornale! Non perdetelo!
Al prossimo post,  per continuare il nostro viaggio tra i regalini di Natale  home made! Stay Tuned!